FOLLONICA – La Scuola Normale Superiore di Pisa approda alla Fonderia 1 di Follonica con una sede “distaccata” nel settore dei beni culturali, delle scienze agroalimentari e della blueconomy.
Il protocollo d’intesa, dalla durata di cinque anni, che sigilla questa prestigiosa collaborazione tra Università, Regione Toscana e Comune di Follonica è stato firmato questa mattina alla Fonderia 1, proprio nella grande sala in cui prossimamente si svolgeranno le attività di ricerca.
Il sindaco di Follonica Andrea Benini, il direttore della Scuola Normale Superiore Vincenzo Barone e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, oltre a sottoscrivere l’accordo definito “storico”, questa mattina hanno presentato anche le attività congiunte che si svolgeranno nei locali della Fonderia 1.
Mentre per la Normale di Pisa il “distaccamento” di alcune attività fa parte di un percorso collaudato al fine di condividere le proprie competenze scientifiche (esistono, infatti, altre sedi distaccate a Firenze, Cortona, San Miniato e Arcidosso), per la città di Follonica la presenza di un polo scientifico rappresenta un ospite prestigioso e contemporaneamente definisce la destinazione dell’ultimo stabile ristrutturato dell’area ex-Ilva; la Fonderia 1.
Finora, infatti, la Fonderia 1 non aveva ancora trovato un’identità precisa sebbene il sindaco Andrea Benini abbia definito l’edificio «il filo che unisce tutte le strutture dell’intera area».
Così l’insediamento della sede distaccata della Normale di Pisa diventa un tassello importante nella riqualificazione dell’intera area e contemporaneamente è considerato il termine dei lavori di recupero. «A lungo non avevamo un’idea precisa su come questo spazio poteva essere utilizzato – ha detto il sindaco -, questa decisione è stata una delle parti più complicate e delicate dell’intero progetto. La Fonderia 1 rappresenta il motore dell’ex-Ilva, la sfida più difficile era la sua destinazione. Oggi la riempiamo di contenuti prestigiosi».
La Regione Toscana, dall’altra parte, aveva creduto e scommesso sul recupero dell’ex-Ilva con un finanziamento di oltre 20 milioni di euro. Un’area, che il presidente Enrico Rossi oggi ha definito «spazio vitale per la città e tutto il territorio».
«Con la firma di oggi –ha aggiunto – la Fonderia 1 ha fatto un salto di qualità fortissimo. Ho seguito da vicino i lavori di ristrutturazione. Alcune volte si è percepito un’area scettica di fronte a un investimento così importante, ma la scommessa è stata vinta. Il Magma è diventato uno dei musei più belli recentemente costruiti e il Teatro della Leopolda registra numeri importanti. La presenza della Normale con i suoi laboratori sarà sicuramente un aiuto per lo sviluppo del territorio, che ha la sua vocazione nell’agricoltura e nell’agroalimentare ma anche nel turismo culturale. Insomma l’attività di ricerca della scuola ben risponde alla vocazione di questa parte di Toscana e l’università può dare un contributo fondamentale, non da ultimo perché lo scambio di conoscenze porta con sé un elevamento della qualità di relazioni e dibattiti».
Ed è proprio lo scambio di conoscenze lo scopo della Normale di Pisa. «Per me è vitale –ha sottolineato Vincenzo Barone, professore universitario e direttore della Normale di Pisa- riuscire a mettere insieme competenze, costruire piattaforme condivise e creare strutture di lavoro soprattutto per i giovani, perché solo loro possono avere quell’elasticità mentale per immaginare nuove strade e creare nuovi mondi».
I filoni di ricerca che troveranno casa proprio nella Fonderia 1 riguardano i beni culturali, il settore agroalimentare e la blueconomy. Già entro la fine dell’anno verranno allestiti gli spazi dedicati alla ricerca per iniziare poi gradualmente le attività didattiche e di ricerca. Nei cinque anni a venire, le attività vogliono coinvolgere tutti, dalle scuole al mondo imprenditoriale. L’invito è, infatti, rivolto a tutto il territorio.
«Credo che possa essere interessante per aziende e produttori locali consultarci per approfondire, per esempio, le dinamiche chimico/fisiche di composizione dei prodotti e intervenire su proprietà organolettiche o sulla conservazione. Vogliamo creare un sistema condiviso. Ecco perché la nostra presenza potrebbe essere strategica. I nostri studenti e ricercatori saranno presenti per effettuare ricerche sul campo e fornire consulenze in ambito archeologico, biomedico, fisico e chimico».
Tra le tante autorità presenti, alla cerimonia hanno assistito anche il prefetto Cinzia Torraco, il questore Massimo Zanni, il consigliere regionale Leonardo Marras e numerosi rappresentanti politici locali.