Il fallimento della Boscaglia arriva in Regione. Ciaffarafà: «Vogliamo chiarezza»

Riccardo Ciaffarafà

SANTA FIORA – «Dopo il fallimento della cooperativa forestale La Boscaglia e l’assordante silenzio del PD e dei Sindaci interessati che portano gravi responsabilità in questa vicenda, la questione arriva anche al Consiglio Regionale tramite un’interrogazione presentata dal consigliere Stefano Mugnai che ringraziamo ufficialmente di essersi interessato ai tanti lavoratori lasciati per strada». Così si legge nella nota firmata da Riccardo Ciaffarafà, consigliere comunale di minoranza a Santa Fiora, insieme agli due consiglieri di opposizione Giacomo Albertini e Paolo Vichi.

«Mugnai si era già occupato direttamente alle vicende dell’Amiata quando il presidente della ex comunità montana Iacopo Marini, appena due anni fa, aveva lasciato senza stipendio decine di operai forestali per mesi nella complicità silenziosa di tutti i Sindaci dell’Unione e solo un nostro intervento riuscì a sbloccare la situazione».

«Ci siamo mossi su diversi piani e come gruppo consiliare abbiamo presentato un’interrogazione anche a Santa Fiora al Sindaco Balocchi che ancora non si è degnato di portarla in consiglio comunale e discuterla, ma siamo abituati a questo tipo di atteggiamento arrogante e sprezzante da parte del Sindaco. Interrogazione che ci auguriamo e lavoreremo affinché venga estesa anche alla Unione dei comuni sia del versante grossetano che senese considerando i tanti lavoratori lasciati a casa anche dell’Amiata senese».

«Infatti occorre dire che le deleghe alla forestazione sono in capo alla Unione dei Comuni dove anche il sindaco di Arcidosso ha fatto orecchie da mercante. Si sono riparati dietro le dichiarazioni del Capogruppo PD regionale Marras che ha salutato, senza vergogna, la new company unipersonale come un “successo” dopo che la “gestione” della fusione di 3 strutture da parte della Lega delle Cooperative ha fatto fallire una realtà da 150 persone: siamo al ridicolo».

«Ci auguriamo che anche altri consiglieri regionali seguano questo esempio e che questo intervento faccia un po’ di chiarezza e soprattutto definisca le responsabilità politiche e personali che hanno portato alla disfatta di una cooperativa che operava dei territori dagli anni ’80 e che ha dato tanto lavoro e risposte concrete. Crediamo a ragione che dietro l’immobilismo del PD e dei suoi esponenti anche locali ci sia il disegno di favorire qualche ditta privata che vorrebbe cannibalizzare gli ex lavori della cooperativa soprattutto sul reparto ENEL: saremo vigili e denunceremo il tutto impedendolo e questo è bene che lo sappiano da subito».

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