Grosseto

Un gruppo di giovani stilisti insieme alla ex Mabro: nasce la startup per rilanciare l’azienda tessile

Mabro

GROSSETO – Negli ultimi giorni sul territorio grossetano è stato concluso un progetto di start up rivolto ai giovani talenti del mondo della moda “Made in Italy”. L’unione nasce tra il gruppo imprenditoriale, guidato da Antongiulio Pacenti, che ha rilevato la ex Mabro ed un gruppo di stilisti locali, giovani professionisti e laureati. Il progetto è nato alcuni mesi fa, sino a diventare oggi una effettiva realtà di sbocco lavorativo nel mondo della moda grazie alla disponibilità dimostrata sin da subito da Antongiulio Pacenti, che ha visto nei lavori dei ragazzi le competenze necessarie che, unite agli accordi commerciali con i grandi marchi, diverranno l’innovazione necessaria al rilancio del marchio Mabro.

Valentina Ciacci e Alessandro Porro hanno dato vita al progetto embrionale sulla moda che è diventato oggi concreto grazie al collegamento con la ex Mabro. I ragazzi saranno inseriti nel circuito produttivo e commerciale del gruppo imprenditoriale e avranno la possibilità di misurarsi con le grandi griffes del Made in Italy. È un percorso che unisce giovani talenti, ricerca e innovazione dei processi e dei materiali, sessioni formative con esponenti di spicco dell’arte sartoriale italiana e valorizzazione del patrimonio artigianale italiano.

Dopo una serie di incontri con Pacenti si è arrivati a definire, senza alcuna difficolta, grazie alle condivise prospettive di Mabro sul territorio, un workprogramme congiunto da attivare non appena l’azienda sarà messa in condizione di poter aprire i cancelli del proprio capannone. La start up diverrà parte integrante dell’organigramma Mabro, dando vita ad un progetto innovativo sul territorio maremmano, coniugando tradizione ed innovazione.

“Nel gruppo di Pacenti – spiega Valentina Ciacci – abbiamo trovato lo stesso nostro interesse nello sviluppo industriale del nostro territorio e la volontà di non sradicare una delle radici artigianali della nostra terra e portare prodotti di eccellenza nelle boutique di tutto il mondo, tutelando la ricchezza del patrimonio umano che già Mabro impiegava e aprendo le porte al futuro grazie a questi ragazzi che rappresentano il cuore pulsante della nuova imprenditoria della moda ma che hanno trovato un territorio ostile allo sviluppo delle loro professionalità altamente qualificate. Grosseto è stata tra gli attori più importanti del Made in Italy e deve tornare ad essere tale anche per sostenere i giovani talenti che nascono, crescono, studiano e decidono di non andarsene dalla nostra terra e per fare questo serve la collaborazione di tutti”.

 

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