Politica

Opposizione: «A Batignano non ci sono luoghi di aggregazione e il castello rischia di crollare»

Primo consiglio comunale Vivarelli Colonna centrosinistra

BATIGNANO – «Lo scorso 20 giugno ci siamo recati a Batignano per renderci conto de visu dei problemi e delle prospettive di sviluppo di uno dei più bei borghi del nostro Comune. È stata l’occasione per confrontarci, in maniera del tutto spontanea ed informale, con le persone che abbiamo incontrato durante il giro in paese». A parlare sono i gruppi consiliari PD, lista Mascagni sindaco e Passione per Grosseto.

«È stato bello osservare che molte vie della parte storica sono ben tenute grazie agli abitanti che se ne prendono cura; il che denota un demerito di chi avrebbe il compito di tener pulito (il Comune), ma anche un merito dei cittadini, che si prendono cura della casa comune – proseguono i consiglieri di opposizione -. E tuttavia abbiamo dovuto constatare che il muro di cinta del vecchio castello, bisognoso da anni di manutenzione, rischia di crollare; che non vi è più un bar né un ristorante, venendo così a diminuire i servizi ed i luoghi di aggregazione».

«L’incontro con i cittadini è sempre l’occasione per far maturare proposte politiche. E lo è stato anche per noi. Ci preme in particolare evidenziare che la valorizzazione dei borghi dell’entroterra del nostro Comune, spesso non adeguatamente coinvolti nei circuiti turistici, passa attraverso la capacità di promuovere il nostro territorio nel suo complesso – prosegue la nota -. Collegamenti (anche pubblici) più efficienti, reti di ciclabili, valorizzazione delle eccellenze locali, albergo diffuso; tutto dovrebbe essere finalizzato a collegare sempre più l’interno alla costa. Abbiamo tradotto queste idee, frutto del confronto con i cittadini, in un’interrogazione che abbiamo presentato al sindaco di Grosseto».

«A lui chiediamo quali impegni intende assumere per il borgo di Batignano, quali e quante risorse intende destinarvi. Lo faremo in Consiglio comunale, attraverso un atto istituzionale, perché una città si amministra non con i selfies, ma con gli atti e con le delibere, senza le quali le parole spese o scritte sui social rimangono mere promesse».

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