Toscana

Coldiretti punta sull’Agriturismo: al via “Con il vero toscano si può”

Vero toscano

FIRENZE -I numeri parlano chiaro su 22.300 agriturismi presenti in Italia ben 4.300 si trovano in Toscana, quasi uno su quattro, con presenze che nel 2016 hanno toccato 11,3miloni di ospiti dei quali ben 3.4milioni nella nostra regione. Questo è quanto è emerso a Firenze nella giornata evento “Con il vero Toscano si Può”, organizzato da Terranostra-Campagna Amica e Coldiretti a pochi giorni dalla Pasqua, che rappresenta il trampolino di lancio della stagione agrituristica 2017.

Cornice della grande kermesse dedicata all’ospitalità agrituristica, Palazzo Sacrati Strozzi dove Diego Scaramuzza e Tony De Amicis, rispettivamente presidente e  direttore nazionale di Terranostra, con gli imprenditori agrituristici provenienti da tutta la regione, hanno incontrato l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi. A guidare la mattinata Simone Ferri Graziani, vice-presidente nazionale di Terranostra. Presenti anche il direttore di Coldiretti Grosseto, Andrea Renna e il presidente di Terranostra Grosseto, Luca Serafini, tutti insieme per riflettere sugli strumenti necessari per conquistare il mercato e consumatori sempre più attenti e consapevoli, influenzati da nuovi stili di vita, etici, sobri, sostenibili e orientati alla qualità.

“A sette anni di distanza dall’approvazione della legge agrituristica che ha modificato profondamente l’offerta toscana, – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto –  è fondamentale riflettere sulle strategie da adottare per consolidare l’appeal di un settore che, nonostante la crisi, ha continuato a mettere a segno performance positive e interessanti. Dal 2010 ad oggi è aumentata l’offerta dei servizi che, grazie agli strumenti normativi, ha potuto diversificarsi e arricchirsi. Ed è aumentato il pubblico che, attratto da modi di vivere sostenibili, etici e responsabili, approfitta dei momenti di relax e riposo per approfondire la conoscenza del territorio. Campagna Amica ha saputo intercettare questi nuovi bisogni e ha funzionato, anche in Toscana, come cassa di risonanza per la promozione dell’agriturismo”.

“Campagna Amica – afferma Luca Serafini, presidente di Terranostra Grosseto – propone un’offerta agrituristica autentica, rigorosa, coerente, fortemente legata alla cultura tradizionale e a comportamenti etici e responsabili sia sul piano della produzione sia sul piano dell’erogazione dei servizi. Terranostra, licenziataria del marchio agriturismo di Campagna Amica e associazione giuridicamente riconosciuta a tutela dell’ambiente,  ha prima di tutto un compito: dare  forza e valore all’agriturismo DOC italiano, quello autentico, di qualità, sostenibile. Il suo ruolo è quello di riuscire a travasare l’importante patrimonio, fatto di distintività e trasparenza,  racchiuso nella rete Campagna Amica, nell’offerta di un turismo di campagna di qualità e sinonimo di vacanza sostenibile. Ci siamo impegnati a perseguire la massima valorizzazione della somministrazione pasti alimenti e bevande puntando sull’origine dei prodotti e delle preparazioni. La normativa regionale contribuisce a rafforzare i valori etici e di qualità racchiusi nel marchio  Campagna Amica, che sono considerati vincenti per poter intercettare  il  pubblico più attento e qualificato, considerato il target di riferimento dell’agriturismo. E’ stata una battaglia difficile che ha garantito nuove interessanti opportunità di crescita  e sviluppo alle imprese e ha consentito ai consumatori di poter apprezzare il legame autentico che stringe l’agricoltura al territorio”.

Marco Remaschi, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana ha concluso: “Noi puntiamo sulla qualità, è questa la nostra parola d’ordine legata a un’identità territoriale e alla consapevolezza dell’agricoltore toscano, insieme alla rappresentatività di un territorio e di un paesaggio fantastici che troviamo nelle nostre produzioni. Fare agricoltura da noi è più complesso, più costoso e quindi dobbiamo puntare su produzioni che siano riconosciute di grande valore a livello locale e internazionale. Dobbiamo lavorare sul consumo consapevole, sulla formazione e informazione e su quello che ci è riconosciuto a livello mondiale: il brand Toscana che è un marchio che dà un qualcosa in più. Su questo non possiamo prendere scorciatoie. Dobbiamo essere seri e fare in modo che le nostre produzioni siano sempre all’altezza della richiesta di mercato”.

 

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