SELVA – Il Comitato per la fusione dei Comuni di Santa Fiora e Castell’Azzara continua nel suo percorso di discussione e informazione tra i cittadini con il terzo degli incontri pubblici con la popolazione.
Dopo Bagnolo sarà la volta di Selva, seconda frazione coinvolta del Comune di Santa Fiora a ospitare cittadini e promotori. L’incontro è programmato per venerdì 7 aprile alle 17:30 nella sala del Circolino di Selva.
Il Comitato con questo nuovo appuntamento prosegue nel suo impegno di portare tra la gente quelle che sono le opportunità e le condizioni della fusione tra questi due Comuni. Nei precedenti incontri a Selvena e Bagnolo si sono sviluppati dibattiti molto interessanti con richieste di informazioni e spiegazioni che rispecchiano le istanze ed i timori anche dei singoli centri abitati. Oltre alle richieste di chiarimento sul nuovo assetto del comune unico ipotizzato, un tema prevale in tutti i centri finora visitati, la necessità di dare risposte di area al problema dei problemi che affligge le nostre realtà: il lavoro. In molti hanno introdotto riflessioni sulla possibilità che la fusione porti a nuove opportunità concrete su questo fronte.
La fusione tra due enti ha come obiettivo quello di creare un’istituzione più forte e attrezzata a partecipare ai bandi pubblici regionali ed europei che sia capace di promuovere progetti e sia volano per l’economia locale. A questa prospettiva si aggiungono gli incentivi previsti per favorire questi nuovi assetti: finanziamenti, sblocco del patto di stabilità e del turn over. Il nuovo Comune potrà, dunque, effettuare alcune assunzioni, attivare nuovi servizi e nuove opere pubbliche oltre che incentivare le attività della piccola e media impresa.
Anche di questo si parlerà a Selva
«Il nostro primo obbiettivo è avere dalla Regione la promulgazione del referendum sulla fusione entro fine estate – autunno 2017. Dobbiamo decidere il nostro futuro e dobbiamo farlo ora, prima che qualcuno ce lo imponga dall’alto e che le agevolazioni a oggi previste, vengano tolte. È utile ricordare che le fusioni possono essere imposte (la legge regionale già c’è) e che la Toscana ha già individuato le aree da unire. Tra le ipotesi di fusioni previste ci siamo anche noi. Per questo è necessario e urgente autodeterminare le condizioni per dare una prospettiva ai nostri territori».