Lavoro e sindacato

Ferretti «La crisi di Unicoop Tirreno rischia di cambiare il territorio». Tutti i tagli

Unicoop Tirreno

GROSSETO – «Questa – esordisce Andrea Ferretti, responsabile organizzazione della CdL di Grosseto – non è una semplice crisi aziendale. È più realisticamente il dramma sociale di un intero territorio, un colpo alla sua storia, una disgrazia di famiglia annunciata con una fredda comunicazione ai sindacati dal “tagliatore di teste” Franco Giampaoletti. 481 esuberi equivalenti full time (eft), buttati in pasto all’opinione pubblica con la leggerezza di chi non si preoccupa troppo dell’impatto che avranno sulla vita delle persone. D’altronde che remore può avere a lasciare un po’ di “teste mozzate”, un manager che ai primi di dicembre ha lasciato il Comune di Genova per entrare in Unicoop Tirreno, ed è già in partenza per ricoprire a marzo il ruolo di city manager in Campidoglio?».

«Unicoop tirreno, d’altra parte, è intimamente legata alla Maremma – prosegue Ferretti -, dove la cooperativa è stata costituita nel dopoguerra da coloro che avevano pagato con più durezza i prezzi del conflitto mondiale, ritrovandosi disoccupati e con la necessità di soddisfare i propri bisogni primari. Oramai conosciamo la durezza dei numeri di cui si parla: 116 tagli di posti full time equivalenti (fte) arriveranno dalle cessioni di 8 negozi, 110 dalle chiusure di 13 negozi, 160 dal personale della sede di Riotorto e 95  ulteriori esuberi nella rete vendita. Circa il 10% di tutta la forza lavoro della cooperativa».

«La prima presa in giro, sta proprio nei numeri: 481 full time equivalenti, in un contesto lavorativo in cui la maggior parte dei lavoratori è part time, può significare fino a 600 persone che rimarranno senza lavoro. Ma il conto non si ferma qui. Quanti sono gli stagionali che nel periodo estivo erano soliti essere chiamati anno dopo anno presso i negozi delle località turistiche – chiede -? Quanti sono i lavoratori interinali che venivano utilizzati per coprire i picchi lavorativi festivi?».

«Quanti sono i lavoratori che pur essendo fissi lavorano solo pochi mesi all’anno (part time verticali) senza nemmeno la possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione e, quindi, senza nemmeno avere un reddito annuo dignitoso?Tutte persone illuse per anni di aver raggiunto un approdo sicuro tra le braccia della grande cooperativa e che oggi non verranno più richiamate o – conclude – ai quali non rimarranno in mano che promesse vuote».

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