Roccastrada

«Il sindaco ci dica perché ha accolto altri migranti nel nostro comune»

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ROCCASTRADA  – Simonetta Baccetti, consigliere comunale di “ insieme per Roccastrada”, ha chiesto al comune di fornirgli il numero esatto dei “migranti “ presenti nel comune di Roccastrada; “Le è stato risposto – si legge in un comunicato del comitato Insieme per Roccastrada – che il Comune non è in grado di certificare in modo esatto la presenze perché il tutto è gestito dalla Prefettura e sarebbe utile chiederlo a loro”.

“Di seguito – proseguono Moreno Bellettini e Simonetta Baccetti – informavano che, dai dati in loro possesso dall’ufficio anagrafe, risultano 67 migranti residenti a Roccastrada. Otto nella convivenza di via della Tana,  otto nella convivenza del podere Venelle a Ribolla, e che il soggetto gestore è partecipazione e sviluppo con sede in via Roma 55 Bagni di Lucca. Un’associazione di “volontariato” che soltanto per la gestione dei 75 clandestini conosciuti dal comune di Roccastrada incassa 960mila euro all’anno. Dopo questa risposta parziale, che mette in forse l’efficienza di alcuni uffici, rendendo vana la trasparenza che dovrebbe avere una amministrazione comunale non solo verso un consigliere, ma anche nei confronti di tutta la popolazione, come “Insieme per Roccastrada” assistevamo, nel centro di Ribolla, all’insediamento di un numero non  identificato di cosiddetti migranti. Tutti potevano vedere i pulmini di trasporto e i successivi spostamenti dei medesimi, si presume per visite mediche di controllo per stabilire la loro idoneità sanitaria (tralasciando il fatto che il sindaco e qualche assessore vivono a Ribolla ,a poche decine di metri dal luogo dove sono stati collocati i migranti e che non potevano non sapere)”.

“Considerato che il sindaco è il responsabile di ciò che avviene nel proprio comune e che il medesimo dovrebbe essere il garante della legalità e del rispetto degli accordi tra stato – prosegue Insieme per Roccastrada – regione e la associazione dei comuni italiani, viene logico domandare se nel comune di Roccastrada sono già presenti 75 migranti per quale motivo il sindaco non si è opposto all’invio di nuovi migranti, avendo già  un numero di presenze molto superiori agli accordi sottoscritti per una accoglienza diffusa in tutto il territorio nazionale? Il sindaco ha chiesto alla Prefettura il motivo di un nuovo inserimento di migranti a Roccastrada quando la maggioranza dei comuni della provincia non hanno nessuno nei loro territori?”.

“Ha chiesto – aggiunge Insieme per Roccastrada – e controllato se i nuovi migranti e i già residenti sono in regola dal punto di vista sanitario per convivere con la sua popolazione? Chi controlla se ,i cosiddetti “migranti” residenti, sono tutti stabilmente presenti nelle loro convivenze, per rendere valido il contratto finanziario di mantenimento e assistenza dei medesimi? I vigili urbani, esperti conoscitori del territorio e addetti al rispetto delle regole, che ruoli svolgono per controllare l’andamento del processo migratorio? Per concludere invitiamo il sindaco a prendere decisioni chiare e definitive nei confronti delle prefetture, concordando  il rispetto degli accordi,  non accettando più supinamente nuovi arrivi e ad imporsi per ricondurre il numero dei migranti in tutto il comune di Roccastrada a 2,5 milione ogni mille abitanti”.

 

 

 

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