
GROSSETO – «Il nostro intento non è quello di sollevare “inutili clamori” ma quello di ridurre al minimo i disagi dei pendolari e di avere una programmazione del servizio migliore di quella attuata nel 2013 e che in pratica è la copia di quella in vigore attualmente, che tanti disagi ha creato agli utenti, nonostante le segnalazioni fatte all’epoca che purtroppo rimasero inascoltate». A tornare sulla questione dell’interruzione della tratta ferroviaria Grosseto Siena sono i pendolari che ogni giorno percorrono quella tratta per lavoro o per studio.
«Dell’interruzione occorsa il 6 dicembre forse non c’è da meravigliarsi più di tanto visto che già dalla riapertura nell’ottobre 2014 per qualche mese si viaggiava a velocità ridotta fino a che non furono conclusi i lavori di consolidamento della scarpata – prosegue la nota -. A marzo 2016 il problema si ripresenta con il nuovo muro di tenuta che cominciava a dare i primi segni di cedimento, con percorrenza sempre in quel tratto a velocità ridotta. A fine luglio partono i lavori che dovrebbero risolvere definitivamente la situazione ma già ad agosto il cantiere si ferma, arrivando così alla chiusura del 6 dicembre».
«Ora lasciare un movimento franoso in atto da marzo fino a dicembre, forse era presumibile che senza effettuare i lavori prima o poi avrebbe creato dissesti gravi alla sede ferroviaria. Per quanto riguarda la parte in cui viene detto che la spola fra Siena e Buonconvento, bus in proseguimento-adduzione da Buonconvento a Grosseto, aveva dato buona prova durante l’interruzione 2013, volevamo precisare che più volte tramite mail indirizzate all’assessore Ceccarelli ed al presidente Rossi venivano evidenziate le criticità del servizio dei sostitutivi – concludono i pendolari -, anche per quanto riguardava la non attivazione di un autobus al posto del treno in partenza da Grosseto alle 6,10».