Agricoltura

Attacchi alle greggi e predatori, la Cia non abbandona la lotta. «Pronti a manifestare»

L'incontro sulla predazione tenutosi a Manciano lo scorso aprile aveva incaricato le varie Amministrazioni della provincia di coordinare, in collaborazione con le associazioni di categoria, una linea comune in merito agli attacchi alle greggi. Ad oggi ancora nessuna risposta. La questione è tutt'altro che diminuita. Serve una grande manifestazione a favore della pastorizia. 

Enrico Rabazzi
- Foto d'Archivio

GROSSETO – Questione predatori: la Cia di Grosseto non abbandona la lotta e ricorda ai Comuni del territorio che è ancora in attesa della convocazione di  un tavolo di lavoro che avrebbe dovuto, insieme alle associazioni degli agricoltori, definire una linea condivisa per affrontare il problema. Una questione quella degli attacchi alle greggi tutt’altro che risolta, al contrario una piaga senza fine con la quale agli allevatori sono costretti a convivere”.

Enrico Rabazzi, vicepresidente regionale e presidente grossetano Cia, ricorda ai Primi cittadini della provincia che l’incontro tenutosi a Manciano, lo scorso aprile,  si era concluso con la volontà di trovare una strategia comune per affrontare il problema e che proprio le Amministrazioni avrebbero dovuto coordinare i lavori anche compattando le associazioni che si erano dimostrate divise su alcune questioni.

“ Abbiamo atteso la fine della campagna elettorale –  precisa il presidente  – le neo elette Amministrazioni  hanno avuto tutto il tempo per insediarsi e prendere atto della questione ora se si pensa che il tema in questione sia degno di attenzione è il momento di agire. Chi crede o fa credere che gli attacchi agli animali siano in diminuzione è  fuorviato dai numeri delle statistiche, fondate su dati che sono evidentemente il risultato delle denunce degli allevatori.

E’ bene ricordare che gli  allevatori, stressati ed esasperati anche da un sistema che sembra prendersi gioco di loro, hanno sempre meno voglia di segnalare i danni: alcuni semplicemente si avviano ad abbandonare la pastorizia altri prendono atto dell’ennesimo oltraggio senza denunciarlo. Altro motivo che può far pensare ad una diminuzione del problema è che  il ritardo con il quale viene individuato l’animale aggredito, spesso rende difficile far risalire l’uccisione ai predatori ( lupi o ibridi ).

Una tragica fotografia che  sembra dar ragione a tutti quelli che ci hanno sempre attaccato. Eppure basterebbe un sopralluogo tra chi imperterrito porta avanti questo nobile mestiere per aver un quadro poco rassicurante. Per questo, anche se può sembrare inutile, invitiamo i pastori a segnalare ogni attacco.

Come Cia Grosseto crediamo sia davvero arrivato il momento per una manifestazione, anche eclatante,  coordinata dai Sindaci del territorio, senza bandiere o colori ma solo in nome degli allevatori.

In attesa dunque di una risposta da parte dei Primi cittadini chiediamo alla Regione di liquidare agli agricoltori, in tempi brevi,  i danni subiti a causa dei predatori  per il periodo che va dal 1 novembre 2014  al 31 dicembre 2015. Infine sempre come Cia Grosseto invitiamo il Governo a farsi carico nelle sedi di Bruxelles della richiesta di superare l’attuale regolamento del “de minimis” che attualmente si attesta a  15mila euro in tre anni affinché venga portato al  pari delle altre categorie il cui massimale è di circa 200 mila euro sempre  in 3 anni.

Questo -conclude Rabazzi – consentirebbe agli allevatori di poter avere un aiuto per un periodo più lungo visto che molti  esauriscono l’intera  quota già nel primo  e vengo privati dunque di sostegni per i due anni successivi. Ci sembra davvero opportuna e doverosa dunque una revisione del regime attualmente in vigore e di un riequilibrio, a livello europeo dei contributi per i diversi settori produttivi”

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