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Pd, a Grosseto arriva il commissario. Simiani e Biliotti: «atto di umiltà, ora fase di garanzia»

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GROSSETO – E commissario sia. Dopo una una fase turbolenta iniziata prima delle primarie e incendiata dopo la sconfitta alle amministrative di giugno, il Pd grossetano sarà affidato ad un commissario. A comunicare la decisione un documento firmato dai due segretari Marco Simiani, per il provinciale, e Saimo Biliotti, per il comunale.

Nella nota congiunta si legge che in questo momento particolare «serve un forte atto di umiltà per attivare quella fase di garanzia  che dovrà servire ad affrontare i prossimi impegni politici e arrivare all’appuntamento congressuale scevri da qualsiasi strumentalizzazione»,

La soluzione del commissariamento, che era nell’aria da tempo, arriva dopo settimane di gelo tra le varie anime nel partito. Una condizione che nel Pd cittadino si è accentuata dopo i risultati elettorali e dove i contrasti interni, forse, non potevano essere superati da un accordo politico. Adesso la nuova fase, quella che Simiani e Biliotti chiamano di “garanzia”, dovrà essere gestita da un “elemento esterno”. Di sicuro di lavoro ce ne sarà da fare molto.

Ecco il documento integrale firmato sa Biliotti e Simiani.

«Dopo la sconfitta delle elezioni  amministrative di Grosseto, abbiamo iniziato un percorso di riflessione, all’interno del nostro partito. Le concause che hanno portato, il PD grossetano, ad avere un risultato non soddisfacente  sono molte e attraverso degli incontri  con gli iscritti della città, stiamo analizzandone i veri motivi. L’unione Comunale di Grosseto, in questi giorni ha cercato comunque  di portare avanti l’attività politica e organizzativa. Il supporto al gruppo consiliare, la raccolta per le firme del referendum e l’organizzazione della festa de l’Unità,  sono stati i punti in cui, con responsabilità e umiltà,  il partito di Grosseto, ha cercato  di far ripartire la nostra comunità.

Il momento che stiamo attraversando è difficile. L’appuntamento che nei prossimi mesi  impegnerà il nostro partito è fondamentale.  Il referendum  sulla riforma costituzionale sarà, nelle prossime settimane, il primo nostro obiettivo, costituendo e organizzando  in tutta la città, comitati del Sì, coinvolgendo cittadini, professionisti, imprenditori e lavoratori del pubblico impiego. Tuttavia, vista la fase delicata che dovremo affrontare, pensiamo che serva un segnale ulteriore per dimostrare agli iscritti e ai nostri elettori, la nostra voglia di ripartire, da basi solide e durature».

«Oggi serve un forte atto di umiltà per attivare quella fase di garanzia  che dovrà servire ad affrontare i prossimi impegni politici e arrivare all’appuntamento congressuale  scevri da qualsiasi strumentalizzazione, seguendo le  varie opzioni politiche che si presenteranno. Per questo  crediamo che sia opportuno procedere al commissariamento dell’unione comunale di Grosseto con conseguente scioglimento degli organismi. Allo stesso tempo sarà opportuno  verificare, da parte dei soggetti preposti,  lo stato operativo e politico dei circoli della città».
«Sappiamo benissimo che, tale commissariamento del partito, porterà una centralizzazione delle prossime decisioni politiche, ma crediamo che come iscritti, si possa contribuire alla vita politica del partito, auspicando il pieno coinvolgimento di tutto il Pd grossetano. Il nostro gruppo consiliare avrà bisogno, insieme ai circoli, di approfondire i temi politici e programmatici, non solo per fare una corretta opposizione, ma sarà anche un modo per contribuire all’elaborazione delle politiche territoriali».

«Nella fase  commissariale, dovranno essere chiarire tutte quelle zone d’ombra che si sono succedute dopo le primarie, nelle elezioni amministrative e successivamente. La commissione di garanzia provinciale e regionale  dovrà verificare , nel rispetto delle regole statutarie e riferire, entro 30 giorni, gli esiti sui comportamenti di alcuni  dirigenti di partito e candidati nella lista Pd, che hanno messo in difficoltà la nostra comunità».

«In questo breve documento vogliamo soprattutto affermare, che è nostra responsabilità prendere questa decisione e confermare che in un partito, non vince o non perde uno sola persona, ma vince o perde una intera comunità».

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