GROSSETO – L’organizzazione dell’assistenza infermieristica e la presa in carico dei pazienti attraverso la modalità del “Primary Nursing”, utilizzata all’ospedale Misericordia di Grosseto e negli altri presidi provinciali, sono un modello per altre realtà italiane.
Questa mattina, una delegazione di 7 infermieri che lavorano all’Azienda ospedaliera di Reggio Emilia, è stata in visita all’ospedale di Grosseto, accompagnata dal direttore del Dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche della Usl Toscana sud est Lorenzo Baragatti, dai coordinatori infermieristici e da alcuni infermieri degli ospedali del territorio. La visita ha lo scopo di approfondire la conoscenza del modello organizzativo per la presa in carico infermieristica e confrontarsi sulla possibilità di applicarlo anche in altre realtà.
Il “Primary nursing”, “a regime dalla fine del 2015 – spiega il dottor Baragatti – prevede , per ciascun ricoverato, l’assegnazione di un infermiere di riferimento (detto tutor assistenziale, ndr), come responsabile dell’assistenza infermieristica durante tutta la degenza. Questa figura definisce, con il paziente stesso e i suoi familiari, il piano di assistenza da attuare durante la degenza e ne è responsabile 24 ore su 24; in caso di assenza, le attività previste dal piano vengono garantite dagli altri infermieri in servizio; è il tutor assistenziale a farsi carico di verificarne l’attuazione, nonché di condividere le eventuali modifiche”.
La visita della delegazione di Reggio Emilia si è svolta in due tempi, con una parte teorica in cui è stata presentata l’esperienza grossetana applicata nelle Aree funzionali del Misericordia e negli altri presidi ospedalieri, e la visita ai setting di degenza dell’ospedale di Grosseto.