Grosseto

Difendiamo gli indifesi: quattromila firme a favore delle telecamere

Sergio Campo raccolta firme

GROSSETO – Circa quattromila firme raccolte in un mese. E’ il risultato dell’iniziativa promossa da Sergio Campo, in maniera spontanea e sulla scia emotiva dei maltrattamenti avvenuti in un asilo cittadino. «Siamo arrivati al punto che faccio fatica a stoppare la raccolta firme, perché la proposta ha suscitato interesse e ci sono tante persone che mi stanno incitando ad andare avanti. Il risultato ottenuto va oltre le aspettative e per presentare la proposta ho atteso la chiusura delle candidature per sgomberare il terreno dal retro pensiero politico. Non c’è nessun fine politico, ma solo l’idea che è nata sull’onda dello sdegno».

Adesso che le firme sono state raccolte è tempo di passare alla proposta. Sergio Campo al fine di tutelare al massimo i soggetti indifesi da maltrattamenti e violenze, mette sul piatto una serie di misure da adottare in fretta. «In merito alle strutture interessate – dice il promotore della raccolta firme -, l’installazione di telecamere riguarda le residenze per anziani, gli asili nido e le scuole materne, le residenze per diversamente abili. Il sistema di videosorveglianza protetta consentirebbe di avere la possibilità di visionare le immagini riservata solo a forze dell’ordine e magistratura, personale autorizzato Asl e direzione servizi educativi del Comune, medico curante».

La proposta di Campo però, non si esaurisce solamente con l’utilizzo di telecamere, ma guarda oltre: «Occorre che il personale che opera nelle strutture abbia requisiti e autorizzazioni certificate – aggiunge – come il titolo di studio richiesto dalla legge, il certificato antipedofilia, quello penale e quello con carichi pendenti che devono essere presentati ogni anno. A questo aspetto si aggiunge un periodo di formazione di almeno 12 mesi in strutture accreditate e con valutazione finale aggiornata a cadenza biennale».

Sergio Campo non tralascia l’ultimo aspetto: «Controlli a sorpresa nelle strutture, almeno cinque all’anno – spiega -, effettuati dalle autorità competenti. La proposta in primis verrà girata alla futura amministrazione chiedendo che se ne faccia carico per la realizzazione. Se qualche forza politica vuol farsi avanti sin da adesso, può farlo. Non ho preclusioni, chiedo solo a chi abbraccerà il progetto che non sia per propaganda elettorale, ma che assuma l’impegno di metterlo in pratica».

Gli ostacoli che gli intenti di Campo potrebbero trovare sono relativi alla burocrazia e alla privacy: «La burocrazia e chi la sfrutta come scusante per non fare le cose – dice -, la privacy perché non tutti sono d’accordo che le loro azioni vengano riprese dalle telecamere. Io credo che in realtà sia una follia nascondersi dietro la privacy, vedo persone che lavorano tranquillamente nelle banche o nei supermercati sapendo che ci sono telecamere che riprendono. Credo che salvaguardare le persone sia molto più importante della tutela sul furto di un barattolo di fagioli. Chi decide di dedicarsi ai bambini o agli anziani non può pensare di approcciarsi alla materia come se fosse un lavoro qualsiasi. Se ti piace svolgere questo lavoro sopporti questo tipo di sacrificio».

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