Cigl, cisl e uil

Sanità, grido d’allarme dei sindacati. «Manca personale, ferie revocate»

«Manca personale nei reparti, vengono negate le ferie già programmate. Situazione insostenibile: riconfermare subito tutti gli interinali cessati al 1° Aprile»

Sindacati Funzione Pubblica
- Foto d'Archivio

GROSSETO – La Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil scrivono al direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, Enrico Desideri, allarmate per la carenza di personale in cui versano alcuni reparti degli ospedali del nostro territorio.

«Nonostante le rassicurazioni avute da più parti e da più soggetti aziendali sulla normalità delle presenze dei vari operatori sanitari in ogni struttura e reparto – scrivono Francesco Nardi (Cgil), Luciano Biscottini (Cisl) e Sergi Sacchetti (Uil) – ad oggi non abbiamo un quadro preciso sulle assunzioni effettuate da graduatorie né sul numero degli interinali riconfermati dal primo aprile.

Fatto sta che in alcune realtà operative si è iniziato a negare le ferie, anche quelle già programmate, a infermieri e operatori sanitari, e che nei pronto soccorso dell’ospedale Misericordia (ordinario, pediatrico, Obi) mancano ad oggi ancora almeno 2 Oss e 3 infermieri, tanto che fare il turno di servizio è diventata un’impresa difficile, costringendo il personale assegnato ad una attività oltremodo gravosa, con continui richiami in servizio oltre il normale orario di lavoro».

Pur dichiarandosi certi che alcune soluzioni già prospettate dal direttore Desideri per ovviare alle assenze lunghe o improvvise (pool delle sostituzioni) si concretizzino nel breve periodo, i tre sindacalisti chiedono «che nell’immediato venga affrontata la questione della sostituzione del personale mancante, sia attraverso la riconferma di tutti gli interinali cessati il primo aprile che implementando lo stesso». E ricordano «che lo stato di agitazione del personale di Grosseto è stata sospeso e non annullato, motivo per cui in mancanza di risposte concrete ci vedremo costretti a reiterare, in accordo col personale, tale forma di protesta».

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