GROSSETO – «Siamo ormai in prossimità della stagione riproduttiva degli uccelli. Tra non molto torneranno nei nostri cieli rondini, rondoni e balestrucci. La prima rondine è già stata avvistata domenica 12 marzo in Diaccia Botrona. Ma le specie sono a rischio. Per proteggerli dalla mano dell’uomo, la LIPU, con una lettera inviata oggi a tutti i Comuni della Provincia di Grosseto, chiede di emanare una specifica delibera “salvarondini” che vieti la distruzione dei nidi o il disturbo ad opera dell’uomo stesso». Lo afferma in una nota il delegato provinciale Lipu Maria Patrizia Latini.
«Troppo spesso, infatti, capita che i nidi vengano distrutti a causa della sporcizia dovuta alle deiezioni degli uccelli, o semplicemente dagli striduli che emettono soprattutto i rondoni all’alba, o ancora, dal rifacimento delle facciate dei palazzi – prosegue la Lipu -. Per evitare la caduta a terra di deiezioni dai nidi, è sufficiente mettere una tavoletta a muro, ad una decina di centimetri sotto il nido, da togliere a fine nidificazione in grado di salvare i pulli anche da cadute accidentali o rotture della base del nido».
«Rondini, balestrucci e rondoni sono importanti non solo per il loro valore intrinseco (vanno ad aumentare la cosiddetta biodiversità) ma anche per il loro comportamento e per la loro riconosciuta utilità. Queste specie si cibano esclusivamente in volo di insetti, prevalentemente mosche e zanzare. È stato valutato che una città di medie dimensioni (100-150.000 abitanti) – continua – può ospitare circa 10.000 tra balestrucci, rondini e rondoni che nei 4-5 mesi di presenza arrivano a mangiare 63 tonnellate di mosche e zanzare».
«In Italia, si stima una popolazione di Hirundinidi (rondini e balestrucci) e Apodidi (rondoni) tra i 3 e i 6 milioni di individui adulti nidificanti, ai quali, entro la fine della stagione, si aggiungono dai 7 ai 13 milioni di giovani. Si calcola che ogni anno vengono predate dalle 12 alle 31 mila tonnellate di mosche e zanzare in modo assolutamente ecologico, senza inquinare – si legge nella nota -! Per proteggere queste specie è importante informare, sensibilizzare l’opinione pubblica, perché tutti sappiano della loro utilità».
«Ecco perché la Sezione provinciale LIPU di Grosseto ha inviato una lettera a tutti i Comuni per chiedere di adottare la Delibera Salvarondini. «Se verrà approvata – spiega la Lipu – saranno protetti sul territorio cittadino rondini, balestrucci, rondoni comuni e rondoni pallidi, ma anche specie affini come rondine montana, rondine rossiccia e rondone maggiore e i loro rispettivi nidi; e la LIPU provvederà ad inserire i Comuni della Maremma che avranno aderito alla richiesta , in un elenco nazionale di “ comuni salvarondini”. Infatti, sono almeno 90 i Comuni italiani che hanno gia adottato questa delibera.»
«Nella provincia di Grosseto abbiamo importanti colonie di rondini e balestrucci e negli ultimi anni putroppo abbiamo assistito alla distruzione di decine e decine di loro nidi anche su edifici pubblici. A Marina di Grosseto ci sono due colonie di balestrucci, una in zona Fiumara l’altra intorno al ponte sul porto i cui nidi sono stati distrutti lo scorso anno. La delibera salvarondini servirebbe a sensibilizzare tutti i cittadini su questo argomento. Nel frattempo facciamo appello ad amministratori, direttori dei lavori, e a chiunque debba fare lavori di ristrutturazione di verificare la presenza di nidi di balestruccio e rondone ed eventualmente programmare le attività per il periodo che va dal 15 settembre (fine ottobre per il rondone pallido) al 20 febbraio.»
«E’ bene ricordare comunque che i nidi di rondine, balestruccio, rondone e di tutte le altre specie sono protetti ai sensi della legge regionale 01 settembre 1997, n. 33 che ha recepito la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Alcune di queste specie sono in diminuzione (dati del Progetto MITO2000). In particolare Birdlife International ha inserito Rondine (SPEC 3) e Balestruccio (SPEC 3) tra le specie considerate minacciate a livello continentale, e dunque prioritarie per la conservazione (Species of European Conservation Concern, SPEC). Chiediamo a tutti i cittadini di segnalarci sia la presenza di colonie e nidi per provare a creare un primo censimento delle nidificazioni nella provincia di Grosseto, sia eventuali danneggiamenti in atto su nidi costruiti o in costruzione».
Per ogni segnalazione o richiesta di informazioni contattare la Lipu Grosseto cell: 338 869 7188