Sanità

Riforma della sanità, tour della Saccardi che rassicura: «Servizi sui territori» fotogallery video

GROSSETO – Pitigliano, Orbetello e infine Grosseto. Inizia di mattina il lungo tour maremmano dell’assessore regionale Stefania Saccardi che, insieme al direttore generale della Asl Toscana sud est Enrico Desideri e dal capogruppo Pd in consiglio regionale, Leonardo Marras, ha voluto fare tappa in provincia di Grosseto per spiegare la riforma sanitaria. L’assessore Saccardi in mattinata a Pitigliano, ha visitato quella che è la prima struttura ospedaliera pubblica a livello nazionale nella quale alla medicina tradizionale si affianca anche la medicina complementare, nella cura di alcune importanti patologie. Poi a Orbetello ha incontrato il sindaco Monica Paffetti e infine a Grosseto ha partecipato ad un incontro pubblico organizzato dalla Cna. Incontro al quale hanno partecipato tanti amministratori. Presente, ad una delle sue prime uscite pubbliche, anche il candidato del centrosinistra Lorenzo Mascagni.

L’intento è quello di “Fare del centro di medicina integrata di Pitigliano un riferimento regionale per la medicina complementare – afferma Saccardi -. Il centro di Pitigliano ha tutte le carte in regola per diventarlo. Stiamo parlando del primo centro pubblico in Italia, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, all’interno del quale le terapie complementari vengono affiancate a quelle tradizionali anche per i pazienti ricoverati che decidono di effettuare queste cure; dove i cittadini residenti in Toscana possono usufruire di questi trattamenti terapeutici dietro il pagamento di un ticket; dove già lavorano professionisti affermati e di altissimo livello. Il nostro impegno, quindi, è di rilanciare il progetto a tutto campo, valorizzando ulteriormente le professionalità che ci lavorano e dando al contempo un nuovo input a tutto l’ospedale e alle attività che vi vengono svolte. Un obiettivo che richiede degli investimenti: noi intendiamo stanziare le risorse economiche e di personale necessarie per far lavorare in modo adeguato strutture e posti letto dell’ospedale al servizio della comunità”.

Cna Sanità incontro con Saccardi

“Un altro aspetto che mi preme sottolineare è che non è vero che la riforma socio-sanitaria penalizza i piccoli centri, perché dove si può puntare sull’eccellenza, come a Pitigliano, questo diventa un traino per tutto l’ospedale. Il centro può contribuire a incentivare e stabilizzare anche il personale della branca tradizionale, motivandolo a lavorare qui e a restarci. Ci diamo appuntamento tra due mesi – ha concluso l’assessore, rivolta ai sindaci della zona e allo staff del Centro – per verificare i risultati di questo impegno che mi sono formalmente presa davanti a voi. Con un appello ai sindaci: quello di assumersi la responsabilità di lavorare per l’unificazione delle zone distretto, in modo da avere una vera integrazione socio-sanitaria, come prevede la nuova legge di riordino del settore”.

Dopo Pitigliano Saccardi si è recata a Orbetello dove ha incontrato il sindaco Monica Paffetti: “La sanità a Orbetello ha un buon futuro. E’ stato molto positivo l’incontro con l’assessore regionale Stefania Saccardi, in visita in provincia di Grosseto per illustrare le scelte della Regione sulla sanità. L’assessore ha sottolineato l’importanza dell’ospedale di Orbetello, come riferimento territoriale. Una struttura che tra l’altro in estate svolge una funzione eccezionale di servizio per l’elevata concentrazione di turisti sulla costa. Un altro dato di cui tener conto è che il nostro ospedale registra un 15% di ricoveri da fuori regione, dimostrando così una rilevanza che va ben oltre il territorio. Il nostro importante presidio ospedaliero ha la forza della sua qualità e non è in discussione da parte della Regione. All’assessore  regionale ho anche  chiesto un impegno particolare per la zona sud, dove è presente una percentuale elevata di patologie cardiovascolari che possiamo far scendere investendo in prevenzione. Infine la disabilità: abbiamo parlato con l’assessore Saccardi delle opportunità che si potrebbero aprire per il territorio con il progetto ‘Dopo di Noi’, su cui il Governo Renzi ha stanziato 80milioni di euro, che attraverso le Regioni saranno distribuiti a livello locale”.

“Le risorse destinate nel 2016 dalla conferenza zonale dei sindaci per la gestione dei centri diurni per disabili Mare di Orbetello e Delfino di Manciano ammontano a 410mila euro. Ma dobbiamo pensare al dopo: l’età media dei disabili che frequentano i due centri supera i 40 anni, chi si occuperà di loro quando i genitori non saranno più in grado di farlo – chiede Paffetti -? Ecco che nasce per il nostro territorio l’esigenza di una struttura in cui possano rimanere anche la notte. La conferenza zonale dei sindaci dell’Albegna sta lavorando già da tempo su possibili soluzioni per affiancare ai due centri diurni una residenza sanitaria dove i disabili più gravi possano vivere  in modo stabile, quando non avranno più un familiare che si occupa di loro. Sono già stanziate delle risorse per attivare questi percorsi e integrarli con il progetto ‘Durante noi’, teso invece a garantire l’autonomia e l’integrazione dei disabili meno gravi.”

Il Centro di Medicina integrata di Pitigliano – Il Centro ha avviato la propria attività nel 2011, con la nomina dei responsabili di branca in agopuntura e omeopatia, affiancati da un gruppo di medici esperti, coordinati dalla dottoressa Simonetta Bernardini, in qualità di responsabile del progetto.

Al suo interno, l’omeopatia e l’agopuntura vengono praticate insieme alla medicina tradizionale, sulla base di “un approccio interdisciplinare, diagnostico e terapeutico, finalizzato alla scelta terapeutica più appropriata ed efficace in termini di qualità della vita, benessere e salute”, si legge nel progetto per la realizzazione del Centro.

I degenti ricoverati a Pitigliano e al Centro di riabilitazione di Manciano, infatti, in accordo con i medici ospedalieri che li seguono, possono decidere se fare solo la terapia tradizionale o integrarla con le medicine complementari, nella cura delle patologie indicate nel progetto regionale. Più del 90% dei pazienti ricoverati ha accettato le cure integrate.

In cinque anni di sperimentazione, sono state erogate oltre 23 mila prestazioni di agopuntura e omeopatia, mentre sono oltre 1000 i pazienti ricoverati all’ospedale di Pitigliano e al Centro di riabilitazione di Manciano che hanno avuto accesso alle medicine complementari integrate con le terapie “tradizionali”.

In questo modo, la medicina integrata viene sperimentata – non in senso farmacologico, ma di approccio terapeutico – nel trattamento di alcuni tipi di patologie o per contrastarne gli effetti: ad esempio, il dolore cronico nel caso delle cure palliative, delle malattie reumatiche croniche, negli esiti di traumi e di ictus e nella riabilitazione ortopedica e neurologica; la psoriasi e le dermatiti allergiche; gli effetti collaterali della chemioterapia; l’asma e l’insufficienza respiratoria. Tutto questo, nella piena disponibilità per i cittadini, dal momento che viene la medicina integrata viene praticata in una struttura pubblica.

Il Centro di Medicina integrata, inoltre, sta portando avanti la collaborazione con alcune specialistiche ambulatoriali e ospedaliere per pazienti con problemi ortopedici, otorinolaringoiatrici, per la terapia del dolore, con proiezioni anche all’ospedale Misericordia.

Il progetto del Centro era stato inserito nella programmazione sanitaria regionale con il Piano sanitario 2008-2010, allo scopo di approfondire gli aspetti clinici ed arrivare ad una sperimentazione controllata sull’efficacia dei trattamenti integrati. L’iter era partito nel 2008 con l’istituzione, da parte della Giunta regionale toscana, di un gruppo di lavoro, composto da esperti di riconosciuta autorevolezza nella comunità scientifica e nel mondo accademico, da amministratori regionali e dirigenti della Asl di Grosseto, che avevano il compito di elaborare le linee progettuali, sviluppandone i contenuti sulla base delle specifiche aree di sviluppo (ricerca, documentazione, informazione e formazione) indicate dalla Regione. Il progetto era stato approvato e finanziato dalla Giunta regionale a novembre 2009, che ne ha definito gli obiettivi, le patologie che possono essere affrontate con la medicina integrata, i dettagli del programma scientifico, l’ass istenza e la gestione dei pazienti, il personale medico specializzato, i materiali di consumo.

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