GROSSETO – La Cna chiede lo stato di calamità per il settore trasporti visto il perdurare della situazione di disagio della galleria di Casal di Pari. Per chi percorre quotidianamente quella strada, infatti, le perdite sono già state ingenti e equivalgono a un aiumento dei costi di 3.500 euro al mese.
«Il reiterato differimento dei tempi indicati per l’apertura della Galleria di Casal di Pari al prossimo mese di marzo è una pessima notizia che proroga e aggrava, oltre ai disagi degli automobilisti, soprattutto quelli dei trasportatori (una categoria già pesantemente colpita dalla crisi di questi ultimi anni)». Afferma il direttore provinciale di Cna Renzo Alessandri.
Per questo motivo, la Cna ha scritto una lettera al vice ministro per i Trasporti e le Infrastrutture chiedendogli di intervenire sull’Anas, per accelerare i tempi della riapertura e per chiedere il riconoscimento, a favore del settore dei trasporti, delle dovute compensazioni.
«I trasportatori che operano nella nostra provincia vivono, da tempo, una situazione di assoluta difficoltà (negli ultimi 10 anni ha chiuso oltre il 40% delle imprese di trasporto in conto terzi) – prosegue Alessandri -. Siamo passati da oltre 650 ditte iscritte all’albo, alle attuali 380 (dati albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto terzi). Alla diminuzione delle imprese non è seguita una crescita dimensionale di quelle rimaste sul mercato».
«Nel corso del 2014 si è registrata una contrazione del fatturato dello 0,9% con un proporzionale calo dei ricavi, dei consumi, delle retribuzioni e degli investimenti. In un simile scenario i risultati attesi per il 2016 non potranno che peggiorare – afferma la Cna -. Questo quadro è stato sicuramente aggravato dai problemi di viabilità sopra descritti. Da una stima effettuata sulle aziende associate è emerso che i soggetti obbligati a transitare sulla E78 hanno dovuto percorrere circa 45 chilometri in più (tra andata e ritorno) per ogni viaggio, transitando su strade ripide, strette e da percorrere a velocità ridotta. Abbiamo calcolato, per ogni viaggio, un aggravio di costi di circa 150 euro (sono stati presi in esame i maggiori consumi, l’usura dei pneumatici, quella meccanica e una ulteriore ora di guida del personale)».
«Chi percorre la tratta quotidianamente ha avuto una penalizzazione superiore ai 3.500 euro mensili; una cifra quasi tripla rispetto ai guadagni preventivati – si legge nella nota -. Una situazione del genere, difficile da sostenere nel breve periodo, diventa insostenibile se riferita ad un periodo di tempo superiore agli otto mesi. Non è possibile, per le imprese, ricorrere ad alcuna forma di risparmio o scaricare i maggiori costi sulla committenza: il prezzo del prodotto, infatti, avrebbe subito un’impennata tale da metterlo fuori mercato».
«Sulla base di queste premesse la CNA invita la Camera di Commercio di Grosseto, congiuntamente a quella di Siena e con il possibile sostegno di Unioncamere regionale, a farsi carico del problema. Rivolgendosi oltre che al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche a quello dello Sviluppo Economico; verificando la sussistenza dei presupposti per la dichiarazione dello stato di calamità nel settore e per sollecitare, ove questo non fosse conseguibile – conclude Alessandri -, forme diverse di sostegno a favore delle imprese del settore».