Economia

Consumi e spesa alimentare, la ripresa c’è. «La crisi però si batte solo con la qualità»

Spesa carrello supermercato
- Foto d'Archivio

GROSSETO – La spesa per prodotti alimentari torna a crescere dopo 9 anni: il volume delle vendite del settore a livello nazionale, nei primi nove mesi del 2015, registra una crescita dello 0,5%. E per la prima volta dal 2006 riecco il segno più. La qualità del prodotto artigianale si coniuga con la tenuta dei prezzi: a ottobre 2015, a fronte di una crescita dei prezzi degli alimentari del 2,0%, i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca crescono dell’1,0%, in leggera riduzione rispetto all’1,2% di ottobre 2014. Al 30 settembre 2015 il settore dell’artigianato alimentare italiano comprende 90.977 imprese e 159.753 addetti ed è stabile rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto al calo dell’1,6% registrato dal totale dell’artigianato. In crescita le imprese artigiane nel comparto di distillerie, birre e vini (+4,2%), nel lattiero-caseario (+1,8%), nella lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi e pesce (+1,1%), nel settore del cacao, caffè, tè e spezie (+0,5%) e nei cibi da asporto (+0,4%).

“Investire nella qualità dà i suoi risultati. La mia azienda – spiega Paolo Rufo, socio di Confartigianato Imprese Grosseto e proprietario della pasticceria Mille voglie di Albinia – è nata proprio quando in Italia è cominciata la crisi economica e questo non mi ha scoraggiato. Anzi, oggi come allora credo che le persone siano disposte a spendere denaro ma solo dove c’è la qualità. E’ proprio questo l’obiettivo primario che mi sono dato: puntare sempre all’eccellenza, andando a cercare le materie prime migliori e comunicare ciò che si fa per far comprendere alla clientela il lavoro che sta dietro a un dolce, qualunque esso sia. Io ho investito nella Maremma e ne sono fiero”. Una strategia che ha dato i suoi frutti.

“Nel 2015 c’è stato un aumento della produzione – conferma Paolo Rufo – e la mia impresa ha raggiunto obiettivi importanti. Certo non possiamo mai fermarci, dobbiamo sempre aggiornarci e frequentare le fiere per capire che cosa accade nel resto del mondo, ma è un lavoro entusiasmante che ripaga. La mia azienda è giovane, abbiamo tutti meno di quarant’anni e ci piace stare al passo con i tempi e andare alla scoperta delle tradizioni”. Grosseto è una delle trenta province italiane a esportare di più all’estero: i dolci delle ricorrenze sono i prodotti più ricercati fuori dall’Italia. “Abbiamo venduto 500 lieviti per panettoni a buyer stranieri – conclude Paolo Rufo –: la richiesta c’è, soprattutto per i dolci tradizionali”

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