
GAVORRANO – «Chiederò mandato alla giunta per agire in sede risarcitoria e il Comune si costituirà anche come parte civile». Il sindaco Elisabetta Iacomelli annuncia così la volontà di sporgere querela nei confronti dei rappresentanti dell’opposizione dopo la presa di posizione della minoranza sul caso del bando per tirocinante attivato dal Comune di Gavorrano nell’ambito del progetto GiovaniSì della Regione Toscana.
«Questa volta è stato superato il limite – dice il sindaco – perché non si può strumentalizzare un giovane neolaureato per colpire il sindaco. Mi auguro che anche la famiglia di Fabrizio Tonini si rivolga agli organi competenti».
L’opposizione a Gavorrano aveva denunciato nei giorni scorsi un caso di “parentopoli” nel Comune minerario. Secondo il Centrosinistra Bene Comune, la coalizione che riunisce Sel, Verdi e Gente Comune, «per fare un regalo all’assessore Daniele Tonini» la giunta aveva fatto un «bando ad hoc» per il fratello. Un caso che la stessa opposizione aveva definito di clientelismo politico.
«Ma quale clientelismo – ha detto stamattina Daniele Tonini durante la conferenza stampa convocata in municipio – l’atto che abbiamo fatto ha un altissimo valore sociale. Lo abbiamo fatto in totale trasparenza sia per andare in contro alle esigenze dell’ufficio urbanistica sia per dare la possibilità a giovani neolaureati di poter fare un’esperienza negli enti locali. Non toglie posti a nessuno tanto che per due posti ha partecipato solo una persona».
Il sindaco poi spiega che la vicenda è stata “piegata” proprio per essere strumentalizzata. «Il bando era rivolto a persone disabili perché la Regione in questo caso copre il 100% delle risorse. Per il comune è a costo zero e non avremmo potuto farlo per i nomodotati (in questo caso la copertura è del 50%) visto che non possiamo impegnare risorse. Tra l’altro in questo caso non è prevista l’assunzione, ma solo lo stage per 24 mesi».
Quello della minoranza, ha poi spiegato il sindaco, è stato «un atto gravissimo, forse il peggiore da quando è iniziata la consiliatura». «Ormai – ha aggiunto – l’opposizione si comporta come un re deposto dal popolo, che mentre va in esilio dietro di sé lascia solo morte e distruzione».
Alle parole della prima cittadina hanno fatto eco anche quelle dell’assessore Ester Tutini. «La loro è soltanto un’azione vendicativa e questo è l’aspetto più grave».
Adesso la vicenda passerà in sede giudiziaria. «Sarà la magistratura a valutare quali siano le responsabilità in questa storia perché in questo caso si è voluto colpire anche il lavoro degli uffici e di dipendenti del Comune».
Al termine poi della conferenza stampa la giunta si è riunita e ha approvato la delibera che dà mandato al sindaco di agire per la querela.