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Next Level, Scuola e mondo del lavoro insieme per formare la classe imprenditoriale di domani video

GROSSETO – «L’obiettivo è formare la classe dirigente e imprenditoriale di domani». Lo afferma Anna Rita Bramerini, che così commenta la giornata finale del progetto di Cna Next level. Il progetto, che è nato nel 2008 grazie alla collaborazione tra scuole e Cna, si inserisce perfettamente sia in ciò che prevede il job act che la Buona scuola renziana. Dal prossimo anno infatti l’alternanza scuola lavoro sarà ancora più importante all’interno dei programmi scolastici. Le ore di stage e apprendistato, che ormai da tempo fanno parte dei programmi degli istituti tecnici saliranno a 400, e faranno il loro ingresso anche nei licei con 200 ore.

«Servono però soggetti che orientino i ragazzi nella scelta – prosegue Bramerini – oggi più che mai con le nuove riforme per la scuola, questo progetto è un valore aggiunto, una sfida che non possiamo non cogliere noi come Cna ma anche il mondo delle imprese. Specie in un contesto di crisi come stiamo vivendo, anche a Grosseto, dove la ripresa seppur c’è, è ancora troppo lenta».

Secondo il direttore di Cna Renzo Alessandri la situazione lavorativa dei giovani non può essere banalizzata sottolineando semplicemente la «scarsa attitudine al lavoro manuale dei giovani». Questa attitudine va incanalata e guidata, ma non può comunque prescindere «dall’istruzione, dalla cultura, dalla conoscenza». La sfida da vincere è il problema della disoccupazione giovanile «Ci sono 400 mila immigrati, nel frattempo 60 mila giovani scelgono di andare all’estero per lavorare – prosegue Alessandri – noi importiamo manodopera che lavora in agricoltura e nelle fasce più basse della filiera, ed esportiamo cervelli. Abbiamo 3 milioni di disoccupati e altrettanti inattivi, gente che neppure lo cerca più il lavoro. Al dramma di chi perde il lavoro dopo i 50 anni si aggiunge quello dei giovani che non riescono a definire il proprio futuro lavorativo. Ai miei tempi l’istruzione era la discriminante ma comunque il lavoro c’era per tutti. Adesso la laurea è alla portata di tutti ma questo mix di conoscenze non garantisce più l’occupazione. Serve un salto di qualità, con scelte di orientamento precise per aiutare i ragazzi, e questo possono farlo le famiglie e la scuola».

E queste scelte questa funzione di orientamento e tutoraggio, saranno agevolate anche grazie all’intervento della Regione che dovrebbe agevolare il contatto tra scuola ed imprese così da arfforzare le relazioni e creare occupazione.

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