Martiri d'istia

Maiano Lavacchio, il Pd ringrazia Moroni e Bandinelli «Altri consiglieri facciano uguale». Interrogazione in Senato di Sel

Maiano Lavacchio scuola

MAGLIANO IN TOSCANA – «Il ricordo dei Martiri d’Istia deve essere conservato con il massimo rispetto con scelte urbanistiche consone affinché errori del passato non si verifichino di nuovo». Il segretario dell’Unione comunale del Pd di Magliano in Toscana Gabriele Canzonetti interviene sulla vendita della scuola di Maiano Lavacchio. «In questi giorni tante parole sono state dette e scritte sulla vicenda dell’alienazione delle “scuoline” di Maiano Lavacchio, tante anche pesanti con accuse a parere mio infondate. Appellare come fascista il sindaco, come è stato fatto, non è secondo me corretto anche alla luce del suo precedente comportamento e della profonda attenzione da lui dimostrata durante le manifestazioni di commemorazione. Il confronto politico non deve sfociare in becero vociare ed offese anche personali».

«Rimane però il giudizio politico negativo in merito alla vendita delle scuole ossia sulla scelta tecnica intrapresa di fronte a tante altre politicamente più accettabili – prosegue Canzonetti -; nel Comune di Magliano ci sono tanti altri fabbricati ed appezzamenti di terreno inutilizzati che possono e devono essere alienati per reperire risorse necessarie per gli investimenti. Come sono stati rispettati la lavagnetta ed il monumento con un impegno costante di sensibilizzazione, così devono essere rispettate le scuole e tutto l’abitato di Maiano Lavacchio, tutti simboli della resistenza antifascista in Provincia di Grosseto».

«La precedente Amministrazione, alla quale ho partecipato, mai avrebbe pensato, tra tanti fabbricati, di alienare proprio le scuole di Maiano Lavacchio – prosegue la nota del segretario Pd -. Il comportamento del Pd comunale e provinciale è stato in questi giorni sempre collaborativo e propositivo con la disponibilità a sedersi ad un tavolo per trovare la soluzione migliore, cercando di evitare scontri inutili alla risoluzione del problema. In tanti si sono dichiarati disponibili ad aprire un tavolo di confronto sul reperimento di risorse necessarie al miglioramento dello stato dei luoghi a Maiano Lavacchio ed in tanti hanno dichiarato la loro disponibilità a fare la loro parte; questo mi pare un dato fondamentale ed importante dal quale partire».

«Un ringraziamento va a Fausto Bandinelli e Davide Moroni per la presa di posizione pubblica pacata ma netta nei confronti della delibera di alienazione – conclude Canzonetti -; l’auspicio è che anche altri consiglieri di area facciano la stessa cosa nei prossimi giorni. Questa presa di posizione dovrà aprire una nuova fase all’interno del partito maglianese, una fase di confronto per recuperare quella collocazione che il partito merita all’interno del territorio maglianese».

«Il Governo valuti un trasferimento straordinario vincolato per impedire la vendidta della scuola di Magliano di Toscana dove furono assassinati i Martiri di Istia, uno dei luoghi simbolo dell’antifascismo toscano». A chiederlo, con un’interrogazione depositata oggi in Senato, è la senatrice di SEL Alessia Petraglia a cui si sono rivolti i rappresentanti locali di SEL, Marco Sabatini, segretario provinciale, ed Eva Bonini che attualmente riveste il ruolo di capogruppo della forza di opposizione Viva Magliano Viva e che ha già annunciato la presentazione di una mozione per il ritiro di questo atto in consiglio comunale.
«La vendita della scuola rappresenterebbe un tradimento della memoria degli undici ragazzi morti e della storia di una comunità» osserva la senatrice. «La mobilitazione di questi giorni – aggiunge il coordinatore di SEL Grosseto Marco Sabatini – è il segno dell’importanza che questo luogo riveste per la nostra comunità, ma non per il sindaco Cinelli che si affretta a precisare che quella non è la scuola dell’eccidio. Per tutti i maremmani antifascisti quella scuola rappresenta la scuola dell’eccidio, è un simbolo e come tale va tutelato, difeso, rispettato per conservare la memoria. Nessuno si pone il problema se Gesù sia effettivamente nato dove sorge la Basilica della Natività di Betlemme e sono convinto che se anche gli storici riuscissero a dimostrare che la nascita è avvenuta qualche metro più in là, a nessuno verrebbe in mente di chiudere la chiesa o di smettere di ritenerla un simbolo per milioni di fedeli. A nessuno, a parte, ovviamente, a Cinelli e alla sua ferrea logica che altro non è che una foglia di fico per nascondere la mancanza di rispetto per nostra storia e la nostra identità».

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