Politica

Poste a Ravi, silenzio e immobilità. «Sindaco colpevole di non far niente»

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GAVORRANO – Arriva da Sinistra Ecologia e Libertà, una delle forze della colazione di minoranza di Gavorrano, la critica al sindaco Elisabetta Iacomelli per la vicenda della chiusura dello sportello postale di Ravi.

Il sindaco di Gavorrano, per Sel, sarebbe colpevole di «silenzio e immobilità» anche rispetto ad altri primi cittadini della provincia di Grosseto che in questi giorni stanno lottando al fianco dei cittadini con proteste, manifestazioni di piazza e raccolta di firme.

«In questi giorni – dice il coordinatore comunale di Sel Nicola Menale -, stiamo assistendo nei comuni dove sono previste le chiusure degli uffici postali, a forme di protesta e manifestazioni popolari nel tentativo di scongiurarle, notiamo con piacere che a tutte le iniziative sono presenti i Sindaci, molti dei quali organizzano e guidano la protesta dei cittadini».

«Solo nel nostro comune regna da parte dell’Amministrazione il silenzio e l’immobilità, dovuto al più totale disinteresse, talmente accentuato da poter essere scambiato per condivisione politica delle scelte aziendali di Poste Italiane, da parte dell’attuale Sindaco di Gavorrano, la dottoressa Iacomelli, che pur essendo nativa di Ravi, non ha sentito la ben che minima necessità di scendere in piazza a fianco dei suoi cittadini, in questo caso “paesani”, come noi abbiamo fatto, limitandosi a far approvare dal Consiglio Comunale una mozione che impegna il Comune ad un eventuale ricorso al Tar della Toscana».

«Certo, fa più effetto il silenzio assordante di oggi che il proclama elettorale trionfalistico accompagnato da una bellissima foto, dove solo nel mese di Aprile annunciava di aver salvato l’Ufficio Postale di Ravi, che grazie al suo salvataggio chiuderà i primi del mese di Settembre».

«E’ questo l’ atteggiamento che noi di Sel non possiamo accettare. Continueremo insieme al nostro Gruppo Consiliare – Centrosinistra Gavorrano Bene Comune- a portare avanti tutte quelle azioni che i cittadini di Ravi vorranno intraprendere in continuità con quelle già organizzate, grazie anche all’aiuto dei coordinamenti provinciale e regionale e dei nostri parlamentari toscani. Ravi non deve morire».

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