di Daniele Reali
GROSSETO – Alla fine tutto è andato come previsto, ma anche questa volta è stato un percorso ad ostacoli. L’accordo tra le due anime del partito è andato in porto: Marco Simiani è il nuovo segretario del Partito democratico e Barbara Pinzuti è stata eletta alla guida dell’assemblea provinciale.
Come in una serie televisiva però l’ultima puntata non ha tradito le aspettative tra colpi di scena, inghippi, mosse e contromosse. Dopo 40 giorni, tanto ci è voluto dalle elezioni regionali a oggi per trovare un accordo che mettesse fine alla diatriba interna al partito, e dopo soprattutto il lavoro di limatura delle ultime ore, il Pd ha trovato la quadra sul nome di Simiani, ma chi si aspettava un’assemblea liscia e di breve durata è rimasto deluso.
Ci sono volute tre ore per arrivare a dama e questa volta l’assemblea, ospitata ieri sera ancora all’Hotel Gran Duca di Grosseto, è stata agitata da uno scontro sulle regole, sullo statuto, sul metodo di voto. Che l’aria fosse frizzante si è capito fin da subito. Appena aperta la seduta il presidente della commissione di garanzia Roberto Daviddi ha chiesto di cambiare l’ordine del giorno e soprattutto l’ordine di votazione. Ma il vero “duello” tra una parte (minoritaria) e l’altra dell’assemblea si è consumato sulla scelta tra voto palese e voto segreto per eleggere presidente e segretario. Insomma, visto che sul merito ormai c’era ben poco da dire con le dimissioni di Riccardo Vannozzi che di fatto hanno aperto alla presidenza Pinzuti e l’indicazione unitaria di Marco Simiani, si è provato a dare battaglia sulle regole e sulle procedure.
L’unità del partito alla fine è stata trovata, almeno tra le due parti che avevano voluto l’accordo, cucito dai due grandi tessitori Leonardo Marras e Luca Sani. Con il voto segreto però si è però ricreato una sorta di dualismo tra una maggioranza e una minoranza, entrambe molto diverse da quelle uscite dal congresso di due anni fa. La differenza è che questa volta la minoranza è poco più che una testimonianza. La Pinzuti infatti è stata eletta con 108 voti a favore, 17 contro e due astensioni. Simiani invece con 119 a favore 2 voti contrari e 3 astensioni.
«Ho una grande responsabilità adesso – ha detto Simiani – e lavorerò da subito per l’appuntamento delle prossime amministrative. Noi siamo una grande comunità e dobbiamo lavorare tutti insieme».
La partita comunque non è ancora del tutto conclusa perché adesso scatterà il gioco della composizione dell’esecutivo provinciale e anche comunale. Altro giro, altra corsa.
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