
di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Le Farmacie Comunali Riunite tornano a far parlare di loro. Scongiurata la cessione da parte dell’amministrazione comunale, questa volta è il bando per l’assunzione di 5 persone a destare l’attenzione dell’opposizione in consiglio. Sono gli esponenti del Nuovo Centro Destra, Fratelli d’Italia, Buongoverno e lista Lolini a sollevare perplessità nei confronti di un bando definito sbagliato, illegittimo e quanto meno inopportuno.
«Questa vicenda dimostra che come centrodestra non siamo così frastagliati come si vuol far credere, ma combattiamo la maggioranza e il loro modo di amministrare – attacca il consigliere Riccardo Megale -. Quello sulle farmacie è un bando veloce deliberato il 26 maggio e in scadenza il 10 giugno. E’ quanto meno singolare che si cerchino cinque farmacisti che come requisito di ammissione debbano avere l’esperienza di almeno un mese di lavoro in altre farmacie gestite a maggioranza pubblica. Se si cerca un profilo altamente professionale, perché chi ha lavorato in farmacie private per molti anni non può partecipare? Per curiosità sono andato a vedere bandi simili deliberati da altre amministrazioni comunali e mai ho riscontrato un requisito di accesso così ristretto. Ma c’è di più, perché si precisa che la graduatoria che scaturirà dal bando potrà servire anche per le partecipate del comune, è un’altra stranezza».
«Questa casistica si utilizza per dare punteggi, per valorizzare il percorso di una persona, ma non può essere causa di esclusione. Il requisito di ammissione è una condizione paradossale – aggiunge Giacomo Cerboni -. Ci sono cinque persone da assumere? Bene, magari fossero dieci o quindici, ma i criteri siano quelli giusti. Sorprende che soltanto un anno fa questa azienda andava venduta in quanto in perdita. Invece, una volta cambiato il CdA, le Farmacie Comunali Riunite assumono, fanno utili, non si avverte più l’esigenza di venderle. E’ evidente che l’azienda non stava così male, quindi era solo una condizione strumentale per arrivare alla cessione».
Rincara la dose Andrea Ulmi: «E’ vergognoso interpretare la cosa a seconda delle esigenze. Oltre ad essere consigliere comunale sono anche presidente dell’ordine odontoiatri e quindi ravviso incongruenze in questo bando. Invece di chiedere questo tipo di requisito di accesso, trovo più opportuno richiamare gli Ecm (educazione continua in medicina) dal punto di vista dei crediti. Questo bando è fortemente discriminante per gli altri farmacisti. Ci sono grosse incongruenze come quella che dei cinque assunti i primi due lavoreranno di giorno e gli altri tre di notte. Occorre un chiarimento puntuale su questa vicenda».
Chiarimenti che l’opposizione chiede a gran voce: «Se non arriveranno ci rivolgeremo alla commissione garanzie e controllo – aggiunge Pier Francesco Angelini -. In questo bando c’è chiaramente una scelta politica, ma c’è il limite della legge. E’ improponibile che un laureato debba avere certi requisiti, per poi non valutare minimamente se ne abbia per fare altro all’interno delle partecipate del comune. Se la Costituzione ha un minimo valore, l’articolo 2 è stato calpestato. C’è sempre più bisogno di trasparenza».
Anche per questo motivo l’opposizione chiede risposte e chiarezza sull’argomento: «Ci rivolgiamo soprattutto al sindaco Emilio Bonifazi e ad Alfredo Discepoli che ricopre il duplice ruolo di direttore delle Farmacie Comunali Riunite e presidente dell’Ordine dei Farmacisti. A loro va il nostro appello. Non contestiamo le assunzioni, ma il bando, così formulato, è sicuramente sbagliato».