
di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – L’analisi della tornata elettorale arriva a bocce ferme, con un risultato comunque favorevole al Partito Democratico. Saimo Biliotti, segretario dell’unione comunale del Pd di Grosseto, traccia il bilancio con uno sguardo al futuro: «Ripartiamo dal Pd primo partito in città, un dato importante anche se l’elevata astensione induce ad una riflessione. Forse gli elettori non hanno ancora ben compreso l’importanza della Regione adesso che che c’è stata l’abolizione delle Province. A questo bisogna aggiungere, in ogni caso, che l’astensionismo vale per tutti i partiti, non solo per qualcuno. Il dato più confortante, comunque, è che tra tutte le forze politica siamo l’unica entità vera, non ci sono altre strutture a sinistra e il centrodestra è oltremodo frastagliato».
«Il significato del risultato regionale è anche un riconoscimento che in questo percorso il Pd ha fatto, assumendosi le responsabilità di governo, a volte con scelte dolorose – aggiunge Biliotti -. Il cittadino è ancora troppo distante dalla politica e l’obiettivo dei prossimi anni sarà proprio quello di colmare questo divario. In politica spesso c’è la corsa ad assegnarsi la coccarda del vincitore, per questo tengo a sottolineare che l’unione comunale ha fatto un percorso chiaro, individuando i candidati da votare all’unanimità ed esprimendo Marras e Culicchi come preferenze. Così è stato e quindi c’è soddisfazione».
Nel “duello” a suon di preferenze tra Valentina Culicchi e Barbara Pinzuti, è stato il segretario provinciale a riportare la peggio, con una sconfitta elettorale che ha portato anche rimettere il mandato. «Credo che il segretario abbia fatto fatto bene, aprendo così la discussione sul suo incarico -precisa Saimo Biliotti -. Penso che la candidatura di Barbara Pinzuti sia stato un errore politico, ma va detto che il Pd è il partito dei giovani. Avevamo candidati con una media inferiore ai 40 anni, quindi è normale che in questo percorsi si paghi anche un po’ di esperienza».
La Maremma, in ogni caso, rischia di uscire dall’ultima tornata elettorale con una singola espressione del territorio a livello regionale, ovvero Leonardo Marras: «Mi auguro che alla fine non sia l’unico – commenta Biliotti -, un territorio così vasto ha bisogno di sviluppo e rappresentanza anche alla luce dei prossimi 5 anni fondamentali e basati sull’economia della costa e sull’agricoltura. Faremo tutto quello che è nelle nostre competenza per essere rappresentati al meglio e con un assessorato».
Ipotesi quest’ultima che potrebbe aprire le porte del consiglio a Valentina Culicchi, vera rivelazione delle ultime elezioni regionali: «E’ stato un ottimo risultato – aggiunge Biliotti -. Valentina poteva contare su tre caratteristiche importanti, come la freschezza, non fare il politico di professione e l’essere capolista. Su queste basi ha costruito il risultato con grande impegno».
E i rivali? Biliotti analizza il risultato elettorale con l’exploit della Lega: «Hanno sostituito il Movimento 5 Stelle e raccolto soprattutto il voto di protesta. Al di là di questo aspetto conta molto, a mio avviso, la scelta del candidato. Mario Lolini è una persona molto stimata, un lavoratore e quindi il consenso che ha ottenuto non mi sorprende più di tanto». L’analisi si sposta poi su l’esperienza di Giovanni Lamioni che non è riuscito, con la sua lista Passione per la Toscana, a superare lo sbarramento del 5%: «Forse è stata fatta una lettura distorta di quello che poteva essere lo scenario politico – dice Biliotti -. Dice di essersi sentito tradito da alcuni amici, ma bisognerebbe chiedere agli amici se si sono in precedenza sentiti traditi da lui. Lamioni è persona intelligente, quindi resto convinto che ci siano altri motivi dietro la sua candidatura, forse in futuro li capiremo meglio».
A proposito di futuro, per il Pd si apre già un’altra corsa: «Da oggi inizia il percorso per le amministrative – conclude Biliotti – che passerà attraverso il documento programmatico della “città che voglio”. Una Grosseto libera, sociale, rurale, smart».