di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
FOLLONICA – Era forse la reazione più attesa dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Da 23 anni il Comitato del No all’inceneritore di Scarlino si batte contro l’impianto del Casone e oggi, il giorno dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato le autorizzazioni alla Scarlino Energia, è davvero una giornata storica per tutti gli attivista di Follonica e dintorni.
«Siamo molto soddisfatti – spiega Mario Monciatti, presidente del Comitato – ma ancora non cantiamo vittoria. Non vogliamo esultare perché sappiamo che ci sono anche dei riflessi sull’occupazione, ma quello che ci preme dire è che per la terza volta una sentenza ha confermato che le nostre posizioni erano fondate».
Per parlare di questa sentenza che segna uno spartiacque decisivo nel futuro dell’impianto di Scarlino, il Comitato ha scelto un luogo simbolo delle lunghe battaglie di questi anni: lo studio dell’avvocato Franco Zuccaro, recentemente scomparso, ma da sempre punto di riferimento sia professionale che per la sua passione, azioni del Comitato.
«Il primo ringraziamento va proprio a Franco – dice Monciatti -, ma anche a tutto il Comitato, a Eleonora Baldi, primo sindaco che ha davvero ascoltato le nostre istanze, e anche a chi nel Pd ci è stato vicino».
Ringraziamenti da una parte, ma anche tante critiche. «Sostenere l’inceneritore è stato un errore macroscopico, politico ed economico – dice ancora Monciatti; adesso è ora di guardare avanti e abbandonare definitivamente l’esperienza di quell’impianto e dell’incenerimento».
Ma le critiche maggiori il Comitato le riserva all’ex presidente della Provincia. «Marras sta portando avanti una mera difesa del suo operato, ma tre sentenze hanno smontato e smentito quello che è stato fatto dalla provincia». Dure le parole anche contro la società Scarlino Energia. «Dicono – spiega Monciatti – che è stato calpestato il loro diritto ad operare, ma questo diritto si accompagna con il rispetto delle leggi».
Dal punto di vista giuridico la sentenza, spiega l’avvocato Sergio Nunzi, che ha raccolto l’eredità di Zuccaro, «i giudici hanno stabilito che in questo caso l’interesse pubblico di tutela della salute prevale su quello di funzionamento dell’impianto. Un principio cardine che potrebbe aprire scenari importanti anche in altre battaglie ambientali».
Adesso c’è comunque da pensare al futuro. Il Comitato conferma che in caso di ricorso da parte di Scarlino Energia, la battaglia giudiziaria continuerà, ma l’obiettivo degli attivisti è arrivare ad una nuova politica sui rifiuti e ottenere certezze sulle bonifiche.