Politica

Agroalimentare in Maremma, Sani «C’è futuro solo se si risolve il gap delle infrastrutture: Tirrenica e Due mari»

luca sani_2013

ROMA – «Il futuro dell’agroalimentare maremmano legato alla soluzione dei gap infrastrutturali». Il presidente della commissione agricoltura della Camera Luca Sani interviene sul tema del Corridoio tirrenico e della vericalizzazione delle filiere.

«Le politiche per la crescita in provincia di Grosseto non potranno che incardinarsi in continuità con le scelte degli ultimi anni che hanno dato un’identità forte al nostro territorio sul sistema agroalimentare e dell’accoglienza – prosegue Sani -. Quindi va bene lavorare sulle sfide che il presidente Rossi ha proposto durante la sua ultima visita a Grosseto. Occorre anche la consapevolezza che quelle scelte daranno nuovi frutti solo se associate al completamento delle infrastrutture logistiche e di trasporto. Il completamento del corridoio tirrenico, oltre alla “due mari” è irrinunciabile perché la competitività, oltre che sulla qualità, si gioca su collegamenti veloci e convenienti con porti e piattaforme logistiche».

«Il comparto agroalimentare italiano sta avendo ottime performance legate soprattutto all’export. Nel nostro territorio, oltre al deficit infrastrutturale – afferma ancora il deputato Pd -, permane però una difficoltà a far sistema che rischia di compromettere le potenzialità offerte dal mercato. Occorre rafforzare le filiere, indirizzando bene le risorse comunitarie a loro sostegno, ma anche attraverso uno sforzo “culturale” delle imprese e del sistema cooperativo locale».

«Si rifletta, per esempio, su quanto sta avvenendo a Piombino:  il gruppo Cevital, che ha rilevato le acciaierie, farà un grande investimento anche nell’agroalimentare – si legge ancora nella nota -. Di fronte a ciò, l’alternativa sta nell’essere spettatori della realizzazione di una grande piattaforma che importa alimenti per l’Italia e l’Europa, o diventare protagonisti con il sostegno della Regione Toscana di un polo di produzione, trasformazione e movimentazione agroalimentare nel mediterraneo e in Europa. Stringere un accordo in questo senso con Cevital è un obiettivo strategico per il sistema istituzionale e d’impresa non solo della Maremma e della Val di Cornia ma della Toscana, che potrà qualificare l’azione del prossimo governo della Regione».

«Tornando in Maremma: in questi anni, nonostante la crisi, il distretto agroalimentare si è affermato su comparti di eccellenza come vino, olio, cereali, pomodoro, pesca e acquacoltura, carni e produzione casearia. Ora dobbiamo accelerare sulla trasformazione delle materie prime agricole, sul completamento dei processi produttivi in termini di qualità ma anche di quantità, ricerca e innovazione, se vogliamo penetrare in certi mercati. Da qui può iniziare la sfida su quel progetto di sistema a cui ci ha sollecitato il Presidente Rossi, consapevoli del fatto, come ho più volte avuto occasione di ribadire, che l’unità d’intenti e la condivisione degli obiettivi – conclude Sani – ci faciliterà nell’accedere ai finanziamenti del Psr e non solo».

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