GROSSETO – «Nel momento in cui Fausto Mariotti e Danilo Zuccarelli lasciano le posizioni di vertice dell’ASL 9, mi piace dare atto dei risultati di una gestione che, pur tra mille difficoltà, ha fatto fare significativi passi in avanti alla sanità maremmana. E questo nonostante le spinte centralizzatrici della Regione Toscana e del non risolto ruolo di questa provincia nell’ambito dell’area vasta». Così il segretario provinciale del Centro Democratico Gianfranco Chelini interviene sulla sanità maremmana.
«A Grosseto oggi possiamo vantare, tra le altre, una chirurgia robotica di primo livello, a cui continua a dare sostegno il professor Giulianotti, rimasto affezionato alla nostra terra – prosegue Chelini -; un dipartimento di oncologia in grado di assicurare ai pazienti, che infatti non emigrano più, gli stessi livelli qualitativi di cura degni delle migliori pratiche; il nuovo pronto soccorso; il laboratorio di biologia molecolare e la radiologia interventistica.
Questo processo di avanzamento e di qualificazione dovrà ora essere maggiormente tutelato con una presenza vigile e attiva della politica, per evitare pericolosi passi indietro di fronte alle pretese egemoniche sull’Area Vasta di altre province, da una parte, e della Regione Toscana dall’altra».
«A tal proposito abbiamo letto più volte, sulla cronaca aretina, dichiarazioni volte a definire i futuri ruoli di Area Vasta nei quali Arezzo intenderebbe rivendicare la direzione generale della nascitura ASL Arezzo Siena Grosseto, Siena dovrebbe contentarsi di ciò che ha, l’ospedale universitario, e il 118 e ai maremmani. Di fronte a questo quadro occorrerà che i partiti politici e il PD in particolare prendano posizione per non relegare i cittadini maremmani al ruolo di sudditi – conclude Chelini -, come già avvenuto per le politiche di area vasta interessanti i rifiuti e l’acqua».