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La storia di Natale: il salvataggio della tartaruga Speranza. Aveva ingoiato una lenza

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TALAMONE – La rete regionale di recupero delle tartarughe marine di cui fa parte il centro Tartanet del Parco della Maremma ha dato prova che l’unione delle competenze può dare grandi risultati.  Il 3 dicembre il Centro Tartanet del Parco della Maremma è stato, infatti,  chiamato per un intervento di recupero: una giovane femmina di Caretta caretta, una specie di tartarughe marine presente nei nostri mari, galleggiava esausta a Santa Liberata, vicino Porto Santo Stefano. La segnalazione è giunta dai pescatori del vicino impianto di acquacoltura. Subito si sono mossi Guardia Costiera e Arpat. Già dalla descrizione dell’animale il problema appariva serio: una lenza entrava dalla bocca e usciva dalla cloaca. Il recupero è risultato tempestivo, così come i primi accertamenti, compiuti dalla veterinaria del centro di recupero tartarughe del Parco della Maremma, Chiara Caruso.

All’esame oggettivo la tartaruga era abbattuta, disidratata, con una ferita sul collo, dietro la mandibola, ed un groviglio di lenza nella bocca che fuoriusciva poi dalla cloaca. Insomma una situazione molto complicata. Dopo i primi accertamenti radiografici e le prime cure è risultata evidente la necessità di un intervento chirurgico per liberare le viscere dell’animale dalla lenza che non sarebbe stato possibile rimuovere in altro modo. Il centro Tartanet del Parco si è dunque rivolto all’ospedale della facoltà di Medicina veterinaria di Pisa dove la giovane tartaruga, ribattezzata “Speranza” è stata operata dall’equipe del professor Pierre Melanie, in un’ intervento durato ben quattro ore. L’intestino della tartaruga era stato gravemente attorcigliato dalla lenza ed era perforato in più punti, pertanto è stato necessario asportarne una parte di circa 25 cm.

Al risveglio dall’anestesia il rientro a Grosseto, dove nei primi giorni la Caretta è stata ospitata al centro di primo soccorso gestito dal Club Subacqueo Grossetano, per poi tornare al centro Tartanet del Parco della Maremma dove dovrà soggiornare a lungo per riprendere le forze ed affrontare la sua ultima sfida: il ritorno in mare.

Questo è infatti l’auspicio di tutti gli operatori dei centri di soccorso della costa maremmana   che fanno parte dell’Osservatorio Toscano per il recupero dei cetacei e delle tartarughe marine (OTC), che si sono attivati in sinergia tra loro per garantire che a Speranza fossero fornite tutte le cure necessarie per salvarla da una brutta avventura che purtroppo colpisce troppo spesso le tartarughe Caretta caretta presenti nel nostro mare.

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