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di Sabino Zuppa
SATURNIA – I lavori di ristrutturazione delle cascate termali di Saturnia quest’oggi hanno fatto un grande balzo in avanti. Complice una giornata di sole meravigliosa, i due grandi escavatori del consorzio bonifica hanno potuto lavorare di buona lena e mettere al loro posto un bel numero di massi che, dapprima dovranno ridare sicurezza al gomito del torrente Stellata che, di fatto, durante la piena ha minato ed eroso la base delle cascate provocando la rottura delle vasche.
In seguito, massi di uguali dimensioni, saranno gradualmente collocati l’uno sull’altro fino a ricostituire il precedente scheletro delle cascate. In pratica una settimana, o poco più, di giorni di lavoro effettivi che dovrebbero permettere nuovamente ai turisti di rituffarsi nelle acque calde delle cascatelle del Mulino. E sì che oggi il tempo ha permesso anche le visite importanti, comprese le istituzioni per il controllo dei lavori. Oltre a noi del IlGiunco.net ed alla troupe della Rai 1, erano presenti il presidente del consorzio Osa-Albegna Fabio Bellacchi e l’assessore al bilancio del Comune di Manciano Giulio Detti.
«I lavori procedono bene e consistono nella apposizione di massi nella parte erosa dal torrente, in modo da mettere in sicurezza e rinforzare il suo letto naturale. – spiega Bellacchi – in seguito si andranno a posizionare i rimanenti massi alla base delle cascate, in modo da ricostituire lo scheletro preesistente in modo tale che poi i sedimenti e le acque sulfuree facciano il resto, ridonandogli il loro caratteristico aspetto naturale. I lavori saranno a carico del consorzio – conclude – ma, ad onore del vero, va detto che l’acquisto dei massi è finanziato dal Comune di Manciano».
«Data l’importanza siamo riusciti ad investire 27 mila euro per questo intervento che, come tutti gli altri di messa in sicurezza del nostro territorio, è fondamentale – dice l’assessore Detti – anche se siamo costretti al momento a fare i conti con la mancanza di fondi. Avrei piacere, infatti, che la gente del luogo capisse che, al momento, dalle istituzioni centrali abbiamo ricevuto solo promesse. Non è stato dichiarato lo stato di calamità e quei pochi interventi che abbiamo fatto sino avvenuti tramite l’uso di 180 mila euro provenienti dal nostro bilancio che, se fossimo stati più che virtuosi, non avrebbe potuto permettere spese del genere. Io ci metto volentieri la faccia in queste situazioni – conclude – ma senza l’aiuto di Stato o Regione sarà difficile fare di più anche per noi».
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