Politica

Elezioni in Provincia: si lavora alle liste. Sicuri Pd e centrodestra. Anche Sel potrebbe esserci

provincia_canaponemod

di Daniele Reali —

GROSSETO – Il 12 ottobre si voterà per eleggere il nuovo presidente e il nuovo consiglio della provincia di Grosseto. La riforma Delrio entra nel vivo e ci consegnerà un nuovo assetto istituzionale con consiglio provinciale formato da dieci amministratori, tra sindaci e consiglieri, e un sindaco che sarà eletto presidente. Si tratta di elezioni di secondo livello: a votare infatti non saranno i cittadini ma direttamente i sindaci e i consiglieri dei 28 comuni maremmani.

Lunedì prossimo scade il termine per la presentazione delle liste e in questi giorni partiti e gruppi politici sono a lavoro per la definizione della candidature. Dopo l’annuncio del Movimento 5 Stelle che ha deciso di non partecipare alle elezioni perché contrario a questo tipo di riforma e all’esistenza stessa delle province (ne auspica infatti la soppressione) , le liste che saranno in gioco potrebbero essere tre. Tra queste sicuramente ci sarà una lista fondata sull’alleanza tra Pd e Partito socialista e la lista unitaria del centrodestra. In forse, è ancora in fase di valutazione, una terza lista che fa riferimento a Sel.

Discorso diverso invece per i candidati alla presidenza della provincia. La legge non prevede che ci sia un collegamento tra candidato presidente e lista di consiglieri e ad oggi l’unica candidatura in campo è quella che proviene dal Partito democratico che, quasi sicuramente, punterà sul Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto. Difficile ad oggi, se non impossibile, che ci siano altre candidature in campo e quindi Bonifazi potrebbe correre senza avversari.

Giorni decisi in casa Pd – Il Partito democratico è a lavoro proprio in questi giorni per trovare la quadra sulla lista da presentare. Sciolto il nodo per il candidato presidente, dovrebbe essere appunto il sindaco del capoluogo, ieri sera (lunedì 15 settembre) c’è una stata una prima direzione provinciale dove sono state gettate le basi per la composizione della lista. Il partito punterà sicuramente su nomi importanti. «L’obiettivo – raccontano da via Svizzera – è quello di avere una rappresentanza dei vari territori» e quindi i vari candidati saranno individuati come riferimento delle varie zone della provincia. Tra i nomi, molti saranno dei sindaci, e almeno uno dei dieci candidati sarà espressione del Partito socialista. Nei prossimi giorni, forse già domani, il quadro sarà sicuramente più chiaro, anche perché sembra che ci sia da limare soltanto alcuni aspetti legati proprio alla rappresentanza territoriale.

Il centrodestra ritrova l’unità – Anche il centrotestra è a lavoro per formare la sua lista. Il progetto è interessante perché anche rispetto al recente passato lo schieramento di centrodestra ha ritrovato l’unità intorno ad un progetto comune. Della lista faranno parte Forza Italia, Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia, ma anche alcune realtà civiche del nostro territorio. Tra queste spicca la Lista Lolini presente in consiglio comunale a Grosseto con un “peso specifico” importante visto che i consiglieri comunali del capoluogo pesano più di tutti e possono dare un contributo sostanziale all’elezione di rappresentanti a Palazzo Aldobrandeschi.

La variabile  Sel – «Stiamo ancora valutando di presentare una nostra lista; in questo momento comunque sono maggiori le probabilità di essere presenti alle elezioni». Sono le parole di Marco Sabatini, coordinatore provinciale di Sel, che ha annunciato la possibile lista di sinistra ma alterativa al Pd. «La decisione del Pd, se sarà confermata, di convergere sulla candidatura di Bonifazi – spiega Sabatini – è sicuramente un elemento che rende più difficili i rapporti dentro il centrosinistra. Il sindaco di Grosseto è stato l’apripista dell’apertura al centro a scapito della sinistra che poi è degenerata a livello nazionale con l’accordo tra Pd e Nuovo Centrodestra che sostiene il governo Renzi. Insomma non è proprio il candidato ideale per recuperare un rapporto tra i due partiti».

«Avremmo preferito – aggiunge Sabatini – un sindaco espressione di una colazione di centrosinistra più ampia, in Maremma ce ne sono tanti, e sopratutto che fosse rappresentativo del territorio. Scegliere un sindaco del capoluogo potrebbe significare sacrificare alcune aree della provincia e abbandonarle a se stesse come l’Amiata o la costa sud. A noi servono 18 firme per presentare la lista e crediamo di poterle avere facilmente. In questi giorni valuteremo se andare avanti o no».

 

 

commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI