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Maremma, madre di biodiversità: dal Falco pescatore alla nidificazione della Caretta Caretta

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RISPESCIA – La Maremma come esempio e madre di biodiversità. Un territorio da sempre legato alla natura e alla salvaguardia delle tante specie che si possono trovare nei mari, boschi e montagne maremmane. Un incontro per confrontarsi sulla salvaguardia e la difesa non solo delle specie animali già presenti, ma anche di quelle che possono tornare ad abitare le tante aree protette della provincia di Grosseto. Avvenimenti che sono in corso già da qualche anno, come testimoniano due grandi eventi avvenuti nell’ultimo anno: la nidificazione della Caretta Caretta a Scarlino e la presenza del Falco pescatore nel Parco della Maremma e nella riserva della Diaccia botrona.

“In Maremma la biodiversità con il Falco pescatore, la tartaruga Caretta Caretta e il ripopolamento del lupo – ha spiegato Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – ha dimostrato che il capitale naturale ha grande resilienza al di là delle nostre azioni come custodi dell’ambiente. Questa è una fase delicata della pianificazione della legislatura, ma ci sono diverse proposte di legge che se approvate porterebbero miglioramenti per la tutela del paesaggio e della biodiversità. Occorre infine una maggiore integrazione della politica con il territorio”.

“L’impegno per la salvaguardia della biodiversità nel Parco continua a dare buoni frutti – ha dichiarato Lucia Venturi, Presidente del Parco regionale della Maremma – e vogliamo estendere questo impegno anche al mare che lambisce il Parco. Grazie all’autorizzazione recentemente ottenuta dal Ministero dell’Ambiente possiamo far ripartire il Centro per il recupero delle tartarughe marine, un buon viatico per arrivare all’obiettivo dell’istituzione dell’Area Marina Protetta Monti dell’Uccellina”.

Ad ottobre 2013 la tartaruga marina Caretta Caretta è tornata a nidificare sulla spiaggia di Scarlino come non avveniva ormai da molti anni. Un evento eccezionale e di grande significato scientifico, positivo per la conservazione della biodiversità e della specie stessa, che rischia di estinguersi per le numerose minacce ambientali. Una specie tutelata già dalla direttiva “Habitat”, protetta da numerose Convenzioni internazionali, e inserita nella lista rossa dell’Unione mondiale per la conservazione della natura.

Discorso simile per l’altro evento eccezionale che è stato possibile osservare lo scorso giugno. Il Falco pescatore è tornato a nidificare in Maremma, per il quarto anno consecutivo al Parco regionale e quest’anno anchenella riserva naturale della Diaccia Botrona. Reintrodotto in natura con un esemplare femmina proveniente proprio dal Parco, i tre piccoli di falco sono nati da padre selvatico, che ha quindi scelto il nostro territorio per tornare a riprodursi in Italia.

Due avvenimenti di grande importanza scientifica e ambientale, che dimostrano l’enorme grado di biodiversità di tutto il territorio maremmano, che convive in equilibrio con le attività turistiche ed agronomiche . Una parte del nostro paese dunque da continuare a proteggere e valorizzare, per mantenere la bellezza del nostro territorio.

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