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L’isola senza la Concordia. Rossi: «Il Giglio è più vivo che mai» – FOTO

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ISOLA DEL GIGLIO – Il Giglio è vivo anche il giorno del dopo Concordia, anzi riprende a vivere davvero proprio senza il relitto. L’isola è viva e bella più che mai; questo sarà il messaggio che sarà affidato ai mass media di tutto il mondo, accorsi qui per il disastro, ma che a settembre saranno invitati a tornare di nuovo per capire e far capire l’anima di questa gemma del Mar Tirreno.

Questo il primo passo di un progetto il cui disegno è stato avviato stamani nel confronto tra Regione, Comune e Provincia nel corso della visita, promessa e realizzata, del presidente Enrico Rossi.

“Abbiamo molto da fare e problemi da affrontare – ha affermato il presidente – a partire dalla definizione delle procedure sulle modalità di ripristino ambientale su cui inviteremo il governo ad una rinnovata intesa, che riparta da quella siglata con il governo Monti subito dopo il disastro e su cui la Regione vuole dire la sua in modo sostanziale. Subito dopo viene il turismo, su cui abbiamo già investito tramite Toscana Promozione con una campagna straordinaria per l’immagine dell’isola. Il sindaco Ortelli ci conferma una diminuzione registrata da dati precisi, quindi occorre lavorare in questo senso per rilanciare questa voce essenziale dell’economia dell’isola”.

Rossi ha poi fatto riferimento ad altre due voci importanti delle necessità illustrate dagli amministratori locali: la prima è la scuola, dove esiste il rischio concreto della chiusura per scarsa presenza di alunni della scuola media inferiore. Già oggi gli studenti di scuola media superiore devono frequentare sul continente, questo va evitato per l’istruzione dell’obbligo. Secondo tema la tutela paesaggistica, dove Rossi ha evidenziato le possibilità offerte dal Piano paesaggistico approvato pochi giorni fa; nuove procedure autorizzative semplificate consentono a Comuni come quello del Giglio di permettere il recupero di fondi agricoli in abbandono, in particolare i caratteristici terrazzamenti parte integrante di un paesaggio che come per il resto della Toscana nasce in larga parte dal lavoro dell’uomo.

Le piattaforme sotterranee – Nel corso dell’incontro con il presidente Enrico Rossi, molte le domande che i cittadini del Giglio hanno posto sulle possibilità di mantenimento della piattaforma sottomarina su cui era adagiata la Concordia. Per molti rappresenterebbe un valore aggiunto di richiamo turistico, in particolare per gli appassionati sub che con il Giglio hanno uno storico rapporto di richiamo. Tuttavia, su questo il Ministero dell’ambiente ha dato finora parere negativo.

“Sono favorevole all’apertura di un momento di confronto con e fra i cittadini su questo tema”, ha risposto Rossi. “Voglio ricordare che la Toscana si è dotata di una legge per la partecipazione, che potrebbe facilitare il dibattito su questo tema, e mi aspetto attenzione anche da parte del Ministero”.

La visita si è conclusa con un saluto e con i ringraziamenti del presidente Rossi, simbolicamente estesi a tutti quelli che hanno lavorato all’operazione, agli operatori del gruppo interforze subacqueo di Capitaneria di porto-Guardia Costiera e Vigili del Fuoco, che stanno effettuando la ricognizione sul fondale lasciato libero dalla Concordia dopo il rigalleggiamento, alla ricerca dei resti di Russell Rebello.

Il Giglio e la conferenza permanente della sicurezza in mare – Giglio centro della prevenzione e sicurezza in mare, sede permanente della conferenza europea in materia, magari con scadenza biennale. E’ l’ultima proposta del presidente Rossi per il rilancio dell’Isola, coinvolta nel peggior disastro navale mai visto nel Mediterraneo .

“L’Isola si merita questo riconoscimento – ha detto Rossi – e se lo merita la straordinaria capacità dimostrata dai gigliesi in occasione del naufragio, il loro senso di solidarietà, la pazienza nei lunghi momenti del recupero fino alla partenza”.

“Costa ha operato bene – ha aggiunto Rossi – ma era quanto le competeva doverosamente per responsabilità; e benissimo hanno operato tecnici e lavoratori, apparati dello Stato che hanno contribuito a recuperare il relitto della Concordia. Ma quanto è stato fatto, tutto quanto si è speso, era dovuto a questa comunità violentata, era dovuto a tutta la Toscana che ha operato bene fin dall’inizio quando ancora qui non c’era nessuno a portare aiuto ai naufraghi e ai cittadini del Giglio”.

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