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Ripascimento Osa-Albegna, «lavori mirati ed efficaci»

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FIRENZE – «Lavori urgenti, mirati e soprattutto efficaci». La Regione interviene con una nota tecnica sul ripascimento artificiale appena concluso sul tratto di costa tra le foci dell’Osa e dell’Albegna dopo l’attacco del presidente del Wwf locale.

Il lavoro, realizzato per proteggere il delicato sistema spiaggia-duna, area di particolare pregio naturalistico, è consistito nel versamento di 22.000 metri cubi di sabbia su un tratto di 2,2 km.

«La tecnica di versamento adottata durante l’esecuzione dei lavori (cosiddetta di refluimento in trincea realizzata sulla battigia) ha consentito di rialzare immediatamente la quota della spiaggia emersa, evitando sin da subito un ulteriore scalzamento alla base della duna – prosegue la Regiona -. Il profilo di versamento ottenuto a fine lavori è stato rimodellato dall’azione del moto ondoso ed il volume di sedimenti riportato è stato distribuito lungo l’intero profilo della spiaggia, sia emerso che sommerso in funzione della morfologia dei fondali e delle dinamiche presenti. Pertanto, anche se in alcuni punti dell’ampio tratto di intervento il volume riportato non risulta più visibile sulla spiaggia emersa, non è da ritenersi assolutamente perso, in quanto è stato spostato sul profilo sommerso della spiaggia, andando ad innalzare il fondale e fornendo un’ulteriore protezione al cordone dunale per il maggior frangimento dell’altezza d’onda incidente».

«E’ importante sottolineare – continuano -, che la mareggiata da Libeccio avvenuta nei giorni 8-9-10 luglio con picchi di altezza d’onda che hanno anche superato i 4 metri, in assenza dell’intervento di ripascimento avrebbe probabilmente provocato danni ed erosione del sistema dunale con costi di ripristino di gran lunga superiori a quelli dell’intervento. Inoltre riguardo alla qualità dei sedimenti oggetto di dragaggio e ripascimento sono stati preliminarmente caratterizzati, risultando da un punto di vista ambientale compatibili ai fini del ripascimento (assenza di inquinanti) e da un punto di vista granulometrico idonei allo scopo, con bassissima percentuale di sedimenti fini (limi – argille) come previsto dalle normative vigenti».

Durante l’esecuzione dei lavori sono stati prelevati numerosi campioni dei sedimenti oggetto di movimentazione che sono stati sottoposti ad analisi granulometrica per verificarne la rispondenza a quanto previsto dal progetto. I risultati delle analisi hanno evidenziato che: le dimensioni dei materiali versati sono analoghe a quelle dei sedimenti naturali presenti sulla spiaggia e che la percentuale di sedimento fine (limi e argille) è ben al di sotto del 2%, limite stabilito per la tutela delle aree marine sensibili.

 

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