CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Una coppia di falchi pescatori ha scelto di nidificare spontaneamente in provincia di Grosseto, all’interno della Riserva naturale Diaccia Botrona. Un evento eccezionale e di grande valore scientifico: in Italia questo rapace non nidificava da oltre 40 anni, e dopo i primi successi in assoluto, raccolti nel Parco regionale della Maremma, dove ha avuto inizio il progetto di reintroduzione, alcuni splendidi esemplari hanno deciso di mettere su casa proprio nella Diaccia Botrona.
Di questo hanno parlato amministratori e ricercatori nel corso dell’evento promosso dalla Provincia nella Diaccia Botrona, dal titolo “Il falco pescatore cresce in Maremma”, nel corso del quale sono intervenuti Francesco Petretti, naturalista della trasmissione di Rai 3 Geo & geo, Elena Nappi, vicesindaco di Castiglione della Pescaia, Leonardo Marras, presidente della Provincia, l’assessore provinciale all’Ambiente Patrizia Siveri; Giampiero Sammuri presidente di Federparchi e promotore del progetto; Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente; Lucia Venturi, presidente del Parco regionale della Maremma.
La piacevole scoperta risale allo scorso aprile quando nel corso dei monitoraggi realizzati dalla Provincia, in collaborazione con il gruppo ornitologico maremmano, è stata registrata la presenza di un falco pescatore in cova, in uno dei nidi artificiali collocati nel padule della Riserva.
In questi giorni il lieto evento: le uova si sono schiuse e sono nati 3 bellissimi pulcini che adesso vengono amorevolmente accuditi dalla mamma. Aiutati dalla tecnologia, i visitatori della Riserva naturale provinciale, possono osservare il nido con i piccoli a distanza, senza recare alcun disturbo, utilizzando la stazione video installata nella Casa Rossa Ximenes (sotto un’immagine catturata dalla web cam).
“Si tratta di un irresistibile spettacolo della natura – commenta Patrizia Siveri, assessore provinciale all’ambiente – sia per gli studiosi, per gli appassionati di birwatching, sia per i turisti che sempre più numerosi visitano la nostra Riserva. La schiusa delle uova di falco pescatore è senza dubbio un evento di grande valore scientifico che ci riempie di orgoglio. Un risultato che premia la bontà del lavoro svolto in questi anni dalla Provincia per la tutela del patrimonio ambientale, la salvaguardia delle biodiversità, la valorizzazione e la fruizione dei parchi e delle riserve naturali. Il falco pescatore ha trovato nella Diaccia Botrona l’ambiente ideale per nidificare, per la posizione e soprattutto per l’abbondanza di pesce. Qui c’è tanto pesce, buono e facilmente reperibile. Oggi grazie alle scelte che abbiamo fatto, come la rinaturalizzazione della Botrona e il recupero delle acque dolci, la Riserva naturale Diaccia Botrona è un vero forziere di biodiversità, con la presenza di centinaia di uccelli che la popolano dei diversi periodi dell’anno. Qui possiamo assistere alla nidificazione del fenicottero, della sterna comune, del fraticello. Sono stati avvistati anche esemplari di tritone crestato e di testuggine palustre. E adesso la meraviglia dei pulcini di falco pescatore.”
Ideatore e coordinatore del progetto di reintroduzione del falco pescatore è Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi.
Come sottolinea il team di ricerca, i 3 pulcini nella Diaccia Botrona sono un caso davvero eccezionale: di solito, infatti quando accade, raramente il terzo piccolo riesce a sopravvivere. Invece i 3 giovani falchetti sembrano cavarsela bene, perché la Diaccia Botrona è estremamente ricca di muggini, facilmente pescabili in acque così basse, quindi c’è cibo in abbondanza per tutti, per i 3 pulcini e per i falchi adulti. Con il pulcino nato nel 2014 nel Parco regionale della Maremma in tutto sono 4 i giovani falchi pescatori che si appresteranno all’involo quest’anno in Maremma. Un caso unico in Italia: in tutta la penisola ci sono solo due nidi e sono entrambi in provincia di Grosseto.
I piccoli falchi e i loro genitori continueranno ad essere monitorati con regolarità. Dallo studio delle registrazioni sarà possibile ricavare importanti informazioni su alimentazione e comportamento. Sia il giovane del Parco della Maremma, sia i tre giovani falchi in Diaccia saranno equipaggiati con radio satellitari GPS/GSM prima dell’involo per seguirne gli spostamenti anche dopo l’avvenuta dispersione e durante tutto l’inverno.
L’auspicio di istituzioni e ricercatori è che nei prossimi anni le coppie in Toscana continuino ad aumentare ricostituendo quella che in passato doveva essere una delle popolazioni più importanti del Mediterrane