GROSSETO – «La caccia è parte della tradizione di una terra come quella di Cinigiano. E’ una caccia non intensiva, radicata nelle famiglie, tramandata nelle generazioni e nelle abitudini, con una funzione di equilibrio ambientale». Afferma il candidato sindaco di Cinigiano Romina Sani. «I nostri cacciatori sono profondi conoscitori del territorio e costituiscono un presidio di vigilanza diffusa, guardie volontarie di campagne a volte abbandonate, di boschi e colline con una rara presenza umana – prosegue Sani -. I nostri cacciatori sono degli esperti perché conoscono l’avifauna e la fauna selvatica e le sue abitudini e, oltre che prelevare, osservano sia la sovrappopolazione che l’impoverimento delle specie. Per questo pensiamo che il cacciatore debba essere prevalentemente legato al proprio territorio di origine o residenza».
«I nostri programmi di tutela e di controllo del territorio hanno bisogno di tutti – afferma Sani -. I cacciatori, come le persone con sensibilità ambientalista, saranno “nostri consulenti” in un tentativo di ricondurre tutti ad un’azione comune e ad una vigilanza accurata del nostro patrimonio. La “banca dati” delle emergenze e dei bisogni territoriali partirà anche da loro così come il censimento dei predatori e degli ungulati. Le nostre coltivazioni di qualità e i nostri allevatori non possono più attendere. Si tratta, anche in questo caso, di decidere e stare da una parte o dall’altra. Giovanni Barbagli ha già scelto, è contro i cacciatori: in consiglio regionale ha votato contro la caccia al fringuello. Noi siamo dalla parte dei cacciatori responsabili, degli agricoltori che subiscono danni e degli allevatori che vedono uccidere i loro animali».