GROSSETO – Tutti a difesa del Fratino, l’uccello trampoliere di cui rimangono 40 coppie in tutta la Toscana, la metà delle quali in provincia di Grosseto. Il Fratino, infatti, nidifica sulla spiaggia e le sue uova sono messe a rischio dalla pulizia meccanica dell’arenile.
«La nidificazione di questo uccello trampoliere delle spiagge, era stata infatti segnalata ufficialmente già un mese fa a tutte le autorità competenti da numerosi soggetti – afferma il WWF – ed era stata la spia per evidenziare che li Comune era indempiente e si chiedeva quindi di rispettare le normative riguardo le operazioni di pulizia dell’arenile» prosegue l’associazione ambientalista parlando della nidificazione alla Fiumara di Marina di Grosseto. «La valutazione è stata sì commissionata dal Comune (che fino ad oggi ha rilasciato numerosi permessi di fruizione della spiaggia senza mai effettuare le Valutazioni di Incidenza Ambientale previste per legge) a professionisti che purtroppo non hanno potuto far altro che constatare che le operazioni di pulizia e spianamento della spiaggia erano già in atto ben prima che la Valutazione di Impatto, che avrebbe previsto cautela, fosse prodotta. Avvertito in extremis l’Ufficio Aree Protette della Provincia è intervenuto intanto ponendo una gabbia di protezione sopra l’ultimo nido di Fratino rimasto, salvando il Fratino in cova con una struttura di rete a maglie larghe. Questi interventi sono la norma sulla costa romagnola, per fare solo un esempio. Migliaia di turisti arrivano in Maremma attratti dalla naturalità, che invece continua ad essere banalizzata e distrutta in tutte le sue parti con una politica orientata fino ad oggi a trovare scorciatoie legislative, senza preoccuparsi dell’unico interesse veramete collettivo, quello della conservazione dell’ambiente».
E sulla nidificazione del Fratino interviene anche la Lipu che parla però della spiaggia «antistante la pineta del Tombolo, area protetta che si estende da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto. Purtroppo in questa bellissima zona è stato effettuato un intervento di pulizia meccanica degli arenili, che ha coinvolto tutti i 4 km della zona protetta, distruggendo ogni forma di vita, dalla battigia fino alle dune. Questa azione è stata effettuata senza autorizzazione, nonché valutazione di impatto ambientale, che è obbligatoria. I lavori sono stati altamente impattanti, i mezzi meccanici hanno provocato la totale asportazione del materiale spiaggiato e una consistente movimentazione di sabbia. Le operazioni hanno tra l’altro danneggiato la nidificazione di alcune coppie di Fratino (Charadrius alexandrinus), la cui presenza era stata segnalata alle autorità locali preposte alla tutela di questo uccello raro e in estinzione, classificato tra le specie “in pericolo” della Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia. Si chiede pertanto un tempestivo intervento da parte delle autorità preposte, soprattutto quella comunale – Marco Dinetti Responsabile nazionale Ecologia urbana Lipu -, affinché non avvengano ulteriori operazioni con mezzi meccanici in questo arenile, tali da compromettere irreversibilmente l’habitat naturale e protetto, nonché la fauna (comprese le comunità di invertebrati ed i loro ripari naturali) e la flora pioniera del litorale».