
di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Alla proposta di realizzare un impianto a biogas in una azienda privata all’interno del Parco della Maremma sono arrivate le risposte del mondo della politica. In prima linea per il no alla struttura sono scesi in campo il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi e l’assessore all’ambiente della Provincia Patrizia Siveri. All’origine del parere negativo il concetto che il Parco della Maremma è un’area protetta con le sue biodiversità e il suo paesaggio che rappresenta un valore aggiunto per il turismo. Una presa di posizione che non convince i consiglieri comunali della Lista Lolini: «Sull’impianto di biogas c’è il parere favorevole degli esperti – precisano – che dopo attenta valutazione scientifica hanno espresso il loro punto di vista sull’eventuale realizzazione. Ciò che ci sfugge è il motivo della presa di posizione politica da parte di Bonifazi, Siveri e del Pd, con una immediata alzata di scudi sulla questione, senza nemmeno approfondire il tema. La riflessione sorge spontanea: può la politica saperne di più degli organi competenti? Se la politica locale pensa di decidere al posto di tali organi, che allora proponga di abolirli».
Sulla stessa lunghezza d’onda si pone Luca Agresti, consigliere comunale di Forza Italia: «Le articolazioni istituzionali del Pd, negli ultimi giorni, si sono premurate di far conoscere al mondo la loro posizione riguardo a un piccolo impianto a biogas di 100 kw che un agricoltore di Alberese ha chiesto di realizzare nell’area parco. Si tratta di un impianto a uso aziendale finalizzato alla produzione di energia e fertilizzanti naturali. Una questione che, a lume di naso, dovrebbe essere molto tecnica e poco politica. E invece indagando sulle ragioni di cotanto chiasso si scopre che la battaglia in corso, non viene condotta in nome del buon senso e del bene collettivo, bensì trova il suo prologo in beghe interne al Pd».
«Il mio auspicio – prosegue Agresti – è che si ascoltino prima di tutto i tecnici, gli esperti. Se davvero il comitato scientifico dell’Ente Parco ha dato l’ok all’impianto non vedo perché non debba seguirne adesso un parere favorevole da parte del consiglio, che peraltro mi risulta convinto a netta maggioranza sulla fattibilità dell’opera. O forse l’opinione personale di Bonifazi, che ha parlato di “assoluta incompatibilità”, ha un peso superiore a quello dei professori super partes che compongono l’organo scientifico del Parco? Spero che non sia così. Altrimenti chiedo, rivolgendomi proprio al sindaco, di attivarsi subito attraverso il rappresentante del Comune capoluogo per sciogliere il comitato scientifico e magari candidarsi lui come luminare per le controversie ambientali. Battute a parte, spero che, una volta preso atto delle valutazioni già effettuate e di quelle in corso su benefici e risvolti prodotti da un piccolo impianto di questo tipo, si possa giungere molto presto ad autorizzare impianti a biogas laddove si dimostrino utili per integrare e rendere più solida l’attività di un’azienda agricola, di un allevamento. Ovviamente accertate le condizioni di compatibilità con l’ambiente e con il turismo, che nel caso specifico, mi dicono, sono oggettivamente fuori discussione». La vicenda, in ogni caso, non è del tutto conclusa, sull’argomento la Provincia di Grosseto esprimerà il proprio punto di vista, poi la decisione definitiva spetterà al Comune di Grosseto e al consiglio direttivo del Parco della Maremma.