Cronaca

Concordia, Codacons: dalle nuove intercettazioni nuovi problemi sulle navi Costa

processo concordia 2014

GROSSETO – «Nuove intercettazioni portano ancora alla ribalta i problemi sul fronte della sicurezza a bordo delle navi Costa Crociere». Lo afferma il Codacons che è entrato in possesso delle trascrizioni di alcune conversazioni tra Roberto Ferrarini, responsabile dell’unità di crisi della società di navigazione, e soggetti con incarichi di varia natura all’interno di Costa Crociere. «La notizia inquietante – prosegue il Codacons -, a parte la precaria stabilità di qualcuna delle navi Costa, è che in poco più di un mese dal naufragio della Concordia, almeno altre due navi hanno avuto problemi di blackout come quello verificatosi la notte del tragico incidente. Una di queste è la Costa Allegra, vittima di un incendio alle Seychelles, la quale accusa lo spegnimento di un motore, il DG1, qualche giorno prima dell’incendio e un blocco del Generatore di Emergenza subito dopo.

Ad esempio in una intercettazione del 2012 Ferrarini parla con un uomo di nome Antonio in merito alla scarsa stabilità delle navi Costa in virata: “un pilota mette troppo timone e la nave si inclina di 7 gradi causando panico tra i passeggeri e qualche stoviglia rotta”». Si legge nella trascrizione della telefonata:

ANTONIO: Ascolta, sono Antonio dalla Celebration e sono in Canale e il pilota ha messo 20 gradi da una parte e la barca ha sbandato 7 gradi circa, sul fianco sinistro. Ho già fatto gli annunci ai passeggeri, immediatamente, dicendogli sia in spagnolo che in portoghese che non ci sono stati problemi né niente. I passeggeri erano a pranzo … purtroppo Roberto questa qui e la “Holiday” non si possono mettere a 14 nodi, 20 gradi di timone, perché ti fa una risposta repentina immediata, capisci? Io ero sul ponte, gliel’ho levato subito io il timone, però la barca fa, sai, fa quell’inchino così, “boom”, sul lato…

ROBERTO – Assolutamente. Va bene, perfetto, sì, sì. Fammi due righe, se c’è… dei danni, se ce ne sono stati.

ANTONIO – Eh… sì, qualche piatto gli si son rotti, qualche piatto, domani lo vediamo con [Termini inc.] se ci sono dei danni; ti metto il nome del pilota, anche tutto, e meno male che c’ero io sul ponte, che ho levato subito il timone, guarda, perché sennò sbandava di più. Non per i danni ma per l’opinione di questi qua che, sai, si cacano addosso. Ormai, si spaventano. E niente”.

«Vi è poi una intercettazione in cui Ferrarini parla con Cristina Porcelli che – prosegue Codacons – lo avverte che il Generatore di Emergenza della Costa Allegra, dopo l’incendio, ha funzionato per un po’ e poi è andato in blackout:

VOCE DI DONNA/1 – Va bene, Roby. Dove sei? Lo sai che… se li hanno detti gli ultimi aggiornamenti?

ROBERTO – No.

VOCE DI DONNA/1 – Non funziona neanche più il diesel di emergenza; vanno con le batterie quindi hanno un’autonomia che – tu sai – è ben limitata. E…

ROBERTO – Non va più per il gas?

VOCE DI DONNA/1 – No, no, no, non riescono a farlo… non si capisce il motivo ma non funziona più, non si sa. Si è… si è criccato anche quello e… e quindi ora sembra che il Comando Generale abbia dirottato dei mercantili che sono in zona ma sono a venti ore da noi, quindi… la situazione è abbastanza tragica, ecco. Giusto così per…

ROBERTO – E allora è il caso di informare…”

«Qui Ferrarini parla con un tale Marco che si trova a bordo di una nave che sta facendo delle prove in mare. Marco, dopo aver accusato un blackout a bordo, lamenta il fatto che la nave con 20 gradi di timone sbanda di 14 gradi. Ferrarini dice testualmente “si cammina sulle paratie” a significare che la nave è molto sdraiata su un fianco:

MARCO – No, guarda, Roberto, ti direi una cosa per un’altra. Adesso non posso dire, anche perché non sto facendo troppo kan kan su ‘sta cosa, perché ovviamente è una cosa un po’ delicata. Siccome qua c’è tutto… la Capitaneria e quant’altro, perché bisogna stare attenti come si… Quindi abbiamo un po’ di problemi con il passaggio della nafta, gasolio, che eccetera, eccetera, hanno spaccato qualcosa. Cioè abbiamo un po’ ‘sta cosa. Però poi ti… quando poi diciamo c’è un attimo di tempo, cerco di capire e di farti sapere.

ROBERTO – Va bene, va bene. Grazie.

MARCO – Perché veramente ti direi delle cose per un’altra e non voglio, dico. Siccome appunto ne sto parlando poco proprio per cercare di tener la cosa molto… Come dire? Va bene, una cazzata, però sì comunque c’è stata, quello sicuro.

ROBERTO – Va bene. Più che altro sì anche l’altra.

MARCO – Intanto ti dico che stiamo facendo ‘ste prove qua, che sono veramente abbastanza invasive, eh! Quattordici gradi di sbandamento sono…

ROBERTO – Eh, no, sono tantissimi! Cammini sulle paratie, quindi!

MARCO – Eh, cacchio, sì! Cioè qua c’è da cacarsi addosso.

Intanto il Codacons annuncia la prossima pubblicazione di un libro bianco realizzato dall’associazione in ben sette lingue, relativo alle responsabilità di Costa Crociere e Carnival nella tragedia della Concordia; libro che sarà distribuito in 48 paesi del mondo, nel quale si parlerà anche del mistero degli ascensori della nave, dove avrebbero trovato la morte ben 11 passeggeri, tra cui la povera Dayana Arlotti di soli 5 anni.

 

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