Cronaca

Bocconi avvelenati per uccidere i gatti: ancora due casi. Forse usata la stricnina o l’antilumaca

gatto randagio giuncarico

di Barbara Farnetani

BRACCAGNI – Dopo i piatti con cibo avvelenato ritrovati nei giorni scorsi a Bagno di Gavorrano anche a Braccagni alcuni gatti sono stati avvelenati. «I casi accertati sono già due – racconta la proprietaria di uno dei felini – ma a quanto ho sentito in giro ce ne sono stati anche altri. Lunedì sono tornata da Grosseto, erano le 20 circa, e mio marito ha trovato nel cortile il nostro gatto. Credevo fosse stato investito da un’auto. Abbiamo fatto una corsa dal veterinario, e invece ci ha parlato di avvelenamento. Gli ha fatto la lavanda gastrica e per fortuna il nostro gatto si è salvato. Ho creduto che lo avessero avvelenato perché era nero, e invece mercoledì è toccata ad un mio vicino di casa che ha il mio stesso veterinario. Anche in questo caso dopo la lavanda gastrica il gatto si è salvato, ma porrebbero non essere gli unici».

Ci vorrà un mese per sapere, dall’istituto zooprofilattico, quale veleno è stato usato. Forse hanno mescolato prosciutto cotto con pesticidi e veleno antilumaca, ma il veterinario ha parlato anche di stricnina. «Siamo anche andati in giro a vedere se trovavamo qualcosa – prosegue – ma non abbiamo trovato piatti. Forse si stratta di bocconi avvelenati lasciati in giro. Potevano capitare ad un cane o, peggio, ad un bambino». Il veterinario intanto ha denunciato la cosa alla Asl ed ha avvertito il sindaco, anche se è sempre difficile in questi casi scoprire i colpevoli.

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