di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Nessuna autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico, così l’ordinanza del sindaco stabilisce la chiusura per cinque giorni del negozio di ortofrutta di viale Giusti. Una storia, quella della catena di negozi ortofrutticoli che invadono i marciapiede e creano una serie di disagi, piuttosto nota in città. A Grosseto, nel giro di poco tempo ne sono sorti cinque, due in via Emilia, uno in via Liri, un altro in via Tripoli e quello di via Giusti che stamani è stato chiuso temporaneamente. Ma c’è di più, la scadenza al 31 dicembre dell’autorizzazione Tosap, non pagata da questo tipo di esercizio commerciale, impedirà che in futuro il suolo pubblico venga invaso dalla merce in esposizione. Il giro di vite e la battaglia intrapresa contro questo fenomeno di abusivismo sono piuttosto dure e fanno parte di un percorso intrapreso dall’amministrazione comunale. «Non siamo stati certo con le mani in mano in tutto questo periodo – spiega il sindaco Emilio Bonifazi -. Abbiamo sempre contrastato e fermato nei tempi e nei modi della legge questo tipo di attività».
Il problema però è anche sociale, al punto che appare difficile fermare in maniera radicale questo tipo di attività. In prima battuta ci sono cittadini disposti ad affittare i propri fondi e metterli a disposizione delle attività di ortofrutta che stanno prendendo campo anche in altre realtà della provincia di Grosseto, come Follonica, Orbetello e Porto Santo Stefano. In seconda analisi, ci sono i clienti che approfittando di merce venduta a prezzi stracciati. A questo aspetto si aggiunge una certa impotenza d’intervento, perché i verbali effettuati non risultano pagati e dopo i cinque giorni di chiusura, puntualmente i negozi di ortorfrutta riaprono con modalità di azione molto simile, innescando così un circolo vizioso. «I cittadini grossetani – precisa l’assessore alla polizia municipale Arsenio Carosi – devono sapere che i prezzi troppo bassi sono spesso figli della violazione di norme igienico-sanitarie o di evasione e quindi noi abbiamo il compito di contribuire, accanto al buon senso dei cittadini, a garantire il rispetto della legge e, insieme alla Asl, la qualità di tutti prodotti in commercio, per come e dove vengono conservati, trasportati ed esposti».
Basti pensare che complessivamente ci sono stati da parte della Polizia Municipale 23 verbali di occupazione abusiva di suolo pubblico nei due punti vendita di via Emilia, 4 verbali in via Tripoli, 6 in via Liri e 8 in viale Giusti. Durante gli innumerevoli sopralluoghi sono stati riscontrati 6 casi di violazione di norme igienico sanitarie, 3 casi di smaltimento irregolare di rifiuti e un caso di immigrazione clandestina, oltre ad un’attività, quella di viale Giusti, posta sotto sequestro penale (locali e merce) per non aver ottemperato all’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco. Tali attività sono state oggetto oltre che alla citata ordinanza sindacale di sgombero anche ad una ordinanza di chiusura per violazione della normativa igienico edilizia e per le ripetute violazioni in materia di occupazione di suolo pubblico. «La situazione è vergognosa e insostenibile – osserva l’assessore al commercio Emanuel Cerciello -, da tempo la stiamo fronteggiando, perché all’abuso di suolo pubblico, all’evasione della Tosap e alla concorrenza sleale, si aggiungono le minacce nei confronti dei commercianti che hanno un’attività vicina alla loro. C’è un danno economico, al quale si somma un danno sociale».
Insomma, a carico di questi esercizi commerciali di ortofrutta che hanno avuto un’ampia diffusione in città, ci sono diverse norme violata: «Si va da quella sanitaria a quella dell’impiego di manodopera, passando anche per le violazioni sui permessi di soggiorno, sul corretto smaltimento rifiuti e sull’occupazione di suolo pubblico – puntualizza il comandante della Polizia Municipale Felice Carullo -. La battaglia non è basata sul singolo e incentrata solo su questo tipo particolare di attività legata all’ortofrutta, perché in totale sono stati fatti 21 controlli sul territorio, più altri 23 duranti i mercati settimanali». L’attività dell’amministrazione comunale per reprimere varie forme di degrado e abusivismo si è dimostrata intensa anche in altri settori. A seguito delle note ordinanze antibivacco, antiparcheggiatori abusivi e antiprostituzione, sono state infatti identificate 102 persone con 59 sanzioni amministrative, 9 denunce per immigrazione clandestina e 78 controlli per vendita abusiva che hanno portato complessivamente a 26 sequestri penali e 34 amministrativi.