GROSSETO – Manifesto shock. Così il gruppo Antispecisti definisce il cartellone pubblicitario degli allevatori dove si vede un agnello sgozzato e riverso sull’erba. «Secondo recenti studi sulle feci del lupo è stato appurato che la sua dieta è composta da cinghiali e caprioli e non agnelli e pecore – affermano Mauro Leuci e Maurizio Paganelli -. Pertanto le Associazioni degli agricoltori non dovrebbero osteggiare la presenza dei predatori visto che, secondo loro, i caprioli e i cinghiali fanno molti danni all’agricoltura».
«Il lupo appenninico è sempre esistito e non ha mai aggredito l’uomo – continuano gli Antispecisti -. Rappresenta una specie che non può essere portata all’estinzione per volontà di politici collusi con il mondo venatorio, allevatori e cacciatori. La stragrande maggioranza degli italiani è contraria alla caccia e alle violenze inaudite che hanno colpito questo predatore e tutto ciò è dimostrato dalla recente petizione su change.org che ha portato ad oltre 20000 mail in difesa del lupo. Inoltre non crediamo ai dati allarmistici degli allevatori perché riteniamo che la presenza del lupo nel nostro territorio sia molto limitata e inoltre, grazie a questa specie, si potrà tornare ad una selezione naturale tra gli ungulati».
«Nelle ultime settimane si è assistito ad una violenza inaudita, con lupi uccisi a bastonate, a fucilate e decapitati, in barba a tutte le Leggi sulla protezione della fauna. Le nostre scelte di consumatori possono fare la differenza e salvare sia i lupi che gli agnelli – continuano gli animalisti -. Siamo convinti che non esista nessuna forma di macellazione non cruenta e pertanto invitiamo a scegliere una alimentazione priva di carne e derivati. E’ dimostrato che si può vivere in piena salute senza proteine animali e i dati ce lo confermano. Aumenta il numero di vegetariani e vegani».