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Caso Gavorrano, il Tar rinvia la decisione su Molfetta. Tutti aspettano il 21 gennaio

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di Daniele Reali

BARI – Il Tar della Puglia ha rinviato la sua decisione. Nell’udienza di questa mattina i giudici di Bari, che avrebbero dovuto discutere il ricorso che riguardava il comune di Molfetta per un caso del tutto simile a quello di Gavorrano, hanno scelto di attendere la decisione del Consiglio di Stato. Per questo, in attesa di quello che succederà il 21 gennaio prossimo, il Tar ha rimandato la discussione su Molfetta al 30 gennaio.

Tutto dunque viene rinviato alla decisione che dovrà prendere il Consiglio di Stato. Martedì prossimo a Roma saranno affrontati i casi di Gavorrano, Valenzano e Tricarico e in quella occasione si deciderà se far tornare i comuni al voto oppure no.

Ai tre comuni si lega in modo evidente, a questo punto, anche il destino di Molfetta e degli altri comuni campani (Maddalomi, Marcianise, San Felice a cancello e Lusciano) coinvolti nel caso delle diverse interpretazioni della legge sulla presentazione delle liste elettorali.

Il “caso Gavorrano”, come lo abbiamo ribattezzato noi in Maremma, riguarda infatti l’autenticazione delle firme necessarie per presentare una lista alle elezioni amministrative. La legge del 1990 stabiliva che tra i soggetti abilitati ad autenticare ci fossero anche i consiglieri e gli assessori provinciali. Un recente orientamento giurisprudenziale, proprio del Consiglio di Stato, invece ha vincolato il “potere di autentica” a limiti territoriali e “funzionali”: in pratica un consigliere provinciale potrebbe autenticare firme soltanto per le elezioni provinciali e non per quelle comunali. Un’impostazione che però è stata accettata soltanto dai due tribunali su quattro: i Tar di Toscana e Puglia l’hanno condivisa, mentre quelli di Basilicata e Campania l’hanno rigettata.

Un caso ingarbugliato insomma come è stato messo in evidenza anche sulle pagine de L’Espresso (articolo: Caos firme, ecco i comuni che rischiano l’annullamento del voto)  che proprio ieri ha dedicato un articolo a questa vicenda ipotizzando anche un probabile nuovo rinvio, questa volta da parte del Consiglio di Stato. I casi di Gavorrano, Valenzano e Tricarico dovrebbero essere discussi dai giudici della “V Sezione” del Consiglio di Stato, che per dirimere per sempre la querelle in atto, potrebbe affidare la decisione all’adunanza plenaria e riconvocare l’udienza tra qualche giorno o qualche settimana.

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