
di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Adesso è ufficiale: la Mabro è in Prodi bis. Questa mattina il giudice Vincenzo Pedone ha depositato la sentenza sullo stato d’insolvenza dell’azienda di via Senese. la gestione viene affidata al commissario nominato dal ministero e già suggerito a giugno, ovvero il commercialista pratese Giampiero Russotto. Esultano i lavoratori di sponda Cgil che da tempo attendevano la sentenza e avevano avviato la procedura già da molti mesi. Con questa sentenza viene scritta una nuova pagina della vicenda Mabro, con la proprietà battuta di nuova e costretta ad alzare bandiera bianca. L’amministratore unico di Abbigliamento Grosseto Maurizio Santoro e la manager Benedetta Bertellini erano in tribunale questa mattina e hanno incassato il verdetto che in pratica pone fine alle loro speranze di accedere al concordato, una strada tentata, ma senza successo, già per la seconda volta. La nuova domanda di concordato proposta da Abbigliamento Grosseto è apparsa come la riproposizione della precedente già dichiarata inammissibile.
Adesso il commissario Russotto avrà 30 giorni di tempo per stilare una relazione sullo stato dell’azienda, per valutare al meglio le condizioni in cui versa Abbigliamento Grosseto e imboccare definitivamente la strada della Prodi bis. Un primo scoglio si presenterà già a partire da giovedì prossimo, quando si tornerà nelle aule di tribunale per discutere del fallimento di Royal Tuscany, società che detiene la proprietà dei macchinari e del capannone che ospita l’azienda. Le Rsu di sponda Cgil, intanto, si sono già mosse sul fonte delle richieste delle commesse. La volontà è quella di far ripartire la macchina produttiva, anche se, vinta sul campo questa battaglia, c’è ancora un lungo e tortuoso percorso da affrontare.