FOLLONICA – E’ di Giancarlo Pedote il secondo gradino del podio della Mini Transat, che quest’anno si è eccezionalmente sviluppata su di un percorso unico di oltre 3700 miglia che ha portato i 76 skipper partiti da Sada in Spagna, lo scorso 13 novembre, a Point à Pitre, in Guadalupe, passando per Lanzarote. Pedote ha tagliato la linea di arrivo a largo del porto caraibico alle 20h 41m 30s completando il percorso di questa edizione ad una media di 8,20 nodi in 18 giorni, 15 ore, 56 minuti e 30 secondi, durante i quali è stato in testa per un totale di 14 giorni. Dopo aver rotto il bompresso e averlo riparato in un tempo record di 3 ore, Giancarlo ha perso la leadership a favore di Benoit Marie a 250 miglia dall’arrivo di questo percorso che l’organizzazione ha eccezionalmente definito dopo la divisione della prima tappa in due parti e il successivo annullamento della prima di queste parti, che avrebbe visto Giancarlo vincitore. Resta di Pedote il record di percorrenza nelle 24 ore: 273,89 miglia percorse il 14 novembre.
Per dare l’idea di quanto i due abbiano “combattuto” e concluso sul filo di lana, la differenza di media sulla percorrenza teorica delle 3.700 miglia è stata minima: Marie 8,25 nodi, Pedote 8,20. Gli altri avversari non sono sostanzialmente esistiti, il 3°, l’altro francese, Remi Fermin, stamani era ancora a 130 miglia dall’arrivo. Resta l’amarezza, certo (e non possiamo dimenticare l’annullamento della prima tappa, conclusa dall’atleta del GDV LNI Follonica con oltre 5 ore di vantaggio su Marié), ma anche la certezza di aver preparato con cura questa regata e di aver dato il massimo.
Un risultato importantissimo, che ha tenuto svegli fino a tarda notte centinaia di velisti e appassionati italiani che hanno atteso l’arrivo del velista fiorentino. Una prova che, crediamo, cambierà completamente l’approccio della nostra vela alla disciplina oceanica, dopo questa Transat preparata da Pedote a Lorient con tanto impegno e professionalità. A Lorient, Giancarlo si è allenato proprio con Benoit Marié: questo prova quanto curata sia stata la messa a punto delle due barche e la professionalità della preparazione di entrambi. Mostra evidente anche quale sia lo spirito di questa regata, la meno tecnologica nel suo genere, dove doti e capacità umane hanno la prevalenza su tutto il resto. Giancarlo Pedote si conferma un velista preparato e serio, che meriterebbe in pieno un investimento ulteriore per passare a una classe maggiore, con il suo progetto Imoca 60 che adesso potrebbe prendere il volo dopo questa splendida campagna Mini. Se lo merita.