Hello Web: nell’era della rete le elezioni si vincono ancora con i comizi

Terzo appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”. Una finestra aperta sulla rete, uno spazio per capire come cambia il modo di comunicare, ma anche come cambia la nostra vita, oggi, con le nuove tecnologie digitali, con il web 2.0 e con tutte le piattaforme social a nostra disposizione.

a cura di Marco Gasparri*

In questo 2013 il ruolo della rete è stato fin troppo esaltato facendoci credere che essa sia indispensabile per fare politica. In realtà in un paese complesso e sempre più vecchio come il nostro la rete ha in tal senso una incidenza ancora molto bassa. I politici, quindi, sono messi in guardia dai nuovi Guru che promettono facili vittorie grazie al web. La realtà è molto più complessa.

Abbiamo vissuto un anno politicamente molto tormentato. Ogni fatto eclatante in questo o quello schieramento si è riverberato non solo in tv, come al solito, ma ancor di più su internet. Per questo il 2013 sarà ricordato in Italia come l’anno in cui la politica ha letteralmente invaso il mondo del web e dei social network.

Tutto ciò si era già percepito quando Obama ha annunciato i suoi “four more years” su Twitter. Pare insomma che oggi la vittoria elettorale passi soprattutto attraverso la rete. Non è possibile misurare l’effettiva incidenza di questi nuovi media, ma, senza dubbio, attraverso di essi è possibile tastare il polso dell’opinione pubblica ed contribuire a creare quel consenso necessario all’ adesione elettorale.

Nel 2013 le discussioni sui candidati non si sono più tenute solo al bar o a cena tra amici, ma sopratutto su Facebook. Ognuno di noi, grazie al proprio profilo social, ha capito di poter essere un “opinionista politico in potenza” in grado di trasmettere le proprie posizioni ai propri followers.

Nelle ultime elezioni, la vittoria del Movimento Cinque Stelle ha aperto il dibattito sull’ importanza dei social network in campagna elettorale. Molti mi hanno chiesto quanto contano e se sono stati fondamentali per la vittoria di questo movimento. Risposte univoche e certe non ce ne sono.

Alla domanda se i social media sono fondamentali per vincere una campagna elettorale, in Italia, la risposta insomma é NI. Sono di sicuro serviti al M5S per mettere in contatto i militanti e creare una piattaforma web dove discutere il programma elettorale e le candidature. Tutto ciò in modo efficace ed a basso costo. Beppe Grillo, però, ci ha dimostrato che gli incontri di piazza, e le sporadiche apparizioni nei media tradizionali, servono ancora e molto.

A parere mio la buona vecchia televisione ha ancora un ruolo importante per raggiungere grandi masse di elettori.

I social media sono mezzi troppo nuovi e sono adatti per raggiungere un’ elettorato giovane ed educato all’ uso della rete. Secondo Harper Redd, il Guru di Obama, il Presidente USA ha vinto le elezioni grazie alle migliaia di volontari che sono andati porta a porta a convincere gli elettori: vecchi metodi per un nuova politica insomma.

Questo vale sopratutto in Italia dove ancora ad oggi, secondo Demos, la fonte di informazione primaria resta la televisione per il 60,1% degli italiani. Secondi, ma staccatissimi, giornali e riviste (11,4%) e solo terzo «Internet», prima fonte di informazione per il 10,8% degli interpellati. Sommando fonti primaria e secondaria, la tv si attesta al 72,4%, il web al 23,1%.

Nell’ era di intenet e dei social media, la vecchia televisione, le adunate di piazza e il porta a porta dei volontari sono ancora fondamentali per convincere gli elettori. Mezzi vecchi e nuovi convivono, e per ora nessuno di questi sembra avere soppiantato completamente gli altri.

In definitiva, ci siamo innamorati di una retorica nuovista e dipendente da una presunzione di efficacia nei confronti della tecnologia che ha inficiato le nostre capacità analitiche rispetto al quadro complessivo di ciò che stava sedimentando nel corpo e nella testa dei cittadini.

 

* Marco Gasparri è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di marketing e comunicazione. Presidente dei Giovani Imprenditori di CNA si impegna da sempre nella divulgazione del sapere legato alla comunicazione, al marketing, al software libero.

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