Attualità

Primo defibrillatore per l’attività sportiva dilettantistica al palazzetto dello sport

defibrillatore

GROSSETO – Una scelta di sicurezza. Il palazzetto dello sport di piazza Azzurri d’Italia da questo pomeriggio ha in dotazione un defibrillatore offerto dal Comune di Grosseto, che lo ha avuto in omaggio dall’Ordine dei medici. A donare questo importante macchinario il sindaco Emilio Bonifazi che, insieme al vice sindaco e assessore allo Sport, Paolo Borghi, lo ha consegnato all’associazione dilettantistica sportiva Vas Grosseto, cui è affidata la gestione dell’impianto sportivo.

I locali di piazza Azzurri d’Italia, che ospitano ogni giorno bambini e ragazzi impegnati nell’attività fisica con le scuole e con i corsi di pallavolo, sono i primi nel territorio comunale ad avere un defibrillatore, rispondendo così alla normativa nazionale, il cosiddetto decreto Balduzzi del 2012.

“I tragici casi di atleti deceduti sui campi di gara, ai quali molto probabilmente il pronto intervento con l’uso di un defibrillatore avrebbe potuto dare una chance di vita – ha detto il sindaco Emilio Bonifazi – hanno prodotto come risultato prescrizioni ben precise per la pratica sportiva in tutti gli impianti pubblici. Oggi partiamo con il palazzetto, ma proprio per promuovere l’attività fisica in sicurezza ci stiamo attivando per prevedere, in accordo con le ditte fornitrici, agevolazioni per l’acquisto di questi macchinari da parte delle varie realtà dilettantistiche”.

La cerimonia di consegna è avvenuta nella giornata dedicata a un corso di formazione per l’utilizzo del defibrillatore promosso dalla società Vas in collaborazione con l’Ordine dei medici e l’Azienda sanitaria locale.

“Questo impianto fa da palcoscenico a numerosissime iniziative e accoglie moltissimi giovani sportivi dal mattino e fino alle ore serali – ha spiegato il vice sindaco e assessore allo Sport, Paolo Borghi –; per questo ci è sembrato doveroso, nel rispetto della legge, iniziare da qui. Anche se i termini per dotarsi di un defibrillatore scadono tra due anni, sulla salute dei nostri ragazzi non è mai troppo presto per offrire ulteriori accorgimenti per la loro sicurezza”.

 

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