A Montemerano ritornano gli incontri dell’Accademia del libro

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MONTEMRANO – Dopo l’attività estiva, l’Accademia del Libro di Montemerano, nel comune di Manciano, propone per ottobre un ciclo di incontri dedicati al complesso tema del rapporto esistente fra l’Io e il Mondo, a cui nei secoli e in modi sempre diversi l’arte visiva ha saputo offrire forma ed espressione, dando corpo alle principali “figure” della mente.

Con l’ausilio di immagini e testi, verranno progressivamente esaminati gli sviluppi di tale rapporto, dalla piena autoreferenzialità al gioco dei rispecchiamenti (Il Volto dell’Io: autoritratto come ricerca dell’identità; Il Due nell’Uno: il doppio, l’ombra, lo specchio, la maschera), fino all’apertura all’Altro da Sé con la conseguente, indispensabile oggettivazione dei dati (Il Dentro e il Fuori: la stanza e il giardino).

• Sabato 19 ottobre, ore 17,30

Il Volto dell’Io: autoritratto come ricerca dell’identità

L’autoritratto come ricerca dell’identità è terreno costante di indagine per gli artisti occidentali a partire dai primi del Cinquecento e tema sempre più sentito e persino sofferto nel XIX secolo, in epoca romantica e simbolista, e nel XX secolo con l’affermarsi delle conquiste della nuova filosofia e della psicanalisi.

Tra i maestri che con più tenacia si sono “mostrati” in questa autorappresentazione vanno ricordati Dürer e Leonardo, Parmigianino e Tiziano, Chardin e Corot, Van Gogh e Klee, i fratelli de Chirico, Alberto Giacometti e Andy Warhol.

• Sabato 26 ottobre, ore 17,30

Il Due nell’Uno: il doppio, l’ombra, lo specchio, la maschera

L’artista sa offrire un’immagine ricca di senso e di domande anche all’invincibile inquietudine che assale l’individuo quando avverte dentro di sé l’urgere di un’altra presenza, di una seconda voce che gli appartiene ma che al tempo stesso rivela una diversa identità, in qualche misura non controllabile.

Gli “strumenti” attraverso cui l’artista dà forma a questo sfuggente, inafferrabile volto nascosto dell’Io sono tradizionalmente quelli della personificazione del Doppio (la figura di Giano bifronte è archetipo di ogni successivo essere a due facce, ma si possono citare, fra i dipinti più famosi, anche soltanto l’Allegoria del Tempo di Tiziano ed il Narciso di Caravaggio), del differenziarsi dell’ombra fino a farle acquisire consistenza autonoma (si veda, ad esempio, l’Odisseo di Arnold Böcklin, ombra muta e sola sullo scoglio, insensibile al richiamo di Calipso) e del riconoscersi e moltiplicarsi del protagonista nei mille riflessi di uno specchio (quello di domestiche intimità dei Coniugi Arnolfini di Jan van Eyck, quello ammaliante della Giovane donna di Giovanni Bellini, quello assorto e notturno della Maddalena di Georges de la Tour).

• Venerdì 1 novembre, ore 17,30

Il Dentro e il Fuori: la stanza e il giardino

Il passaggio è ardito e non privo di incognite, dall’ambito protetto in cui l’Io è sovrano (l’ “hortus conclusus” dell’iconografia mariana, lo “scriptorium” della monastica medievale, lo studiolo dell’umanista…la “cameretta” di Emily Dickinson e l’atelier del pittore) allo spazio sconosciuto in cui si incontra l’Altro, il mondo, la natura.

Dal Dentro al Fuori, dal soggetto all’oggetto, dall’Io al Noi e, forse, ad un indifferenziato e ben più terrorizzante Tutti.

Eppure questo passo oltre la soglia va compiuto, almeno con lo sguardo, come fanno poeti ed artisti che aprono una finestra della loro stanza segreta per sentire, traguardare, esplorare il reale, ciò che esiste e vive al di fuori.

Spesso questo tentativo, che è poi una necessità, di aprirsi al mondo viene simbolicamente rappresentato dagli artisti con la compresenza nella stessa immagine del dentro e del fuori, dell’interno e dell’esterno, la stanza che si apre sul giardino e che instaura con questa diversa, forse ancora sconosciuta, porzione del reale un dialogo fatto di luce e colore.

Tra i tanti che hanno accettato la sfida di quel “passo oltre” sono Masaccio e van Eyck, Lorenzo Lotto e Vermeer, Antonio Canova e Caspar David Friedrich, Henri Matisse, Giorgio Morandi e Daniel Spoerri.

 

 

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