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Il Fiora è il “gioiello” di Acea. Disco verde per l’azienda che gestisce l’acqua in Maremma

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di Daniele Reali

GROSSETO – «L’acquedotto del Fiora è considerato uno dei gioielli da Acea». Queste le parole di Antonella Illuminati, la rappresentanti di Acea all’interno del Fiora. «Proprio ieri – ha spiegato la Illuminati – durante il consiglio di amministrazione abbiamo valutato come il Fiora sia sulla strada giusta e che stia funzionando». (nella foto da sinistra il presidente del Fiora Tiberio Tiberi, il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, l’ad Paolo Pizzari e il vicesindaco Paolo Borghi).

Il gruppo Acea, una delle principali “multiutility” italiane, è il socio privato di Acquedotto del Fiora che è una società per azioni con la partecipazione pubblica rappresentata dalle quote in possesso dei 56 comuni che fanno parte delle province di Siena e Grosseto.

L’azienda gestisce anche altre realtà nel Lazio e in Umbria e l’esperienza del Fiora si pone come una delle più positive di tutto il gruppo.

«La gestione di questa azienda non è semplice – spiega Paolo Pizzari, l’amministratore delegato di Acquedotto del Fiora spa -; il Fiora operà nell’ambito territoriale ottimale (Ato) che ha la densità di popolazione più bassa d’Italia. Il territorio ha una superficie di 7.800 chilometri quadrati e una popolazione di 400 mila abitanti. Per questo diventa fondamentale una gestione che punti all’efficienza e per questo abbiamo scelto di investire sul telecontollo e sulla tecnologia».

Il Fiora ha una rete che si estende per 11 mila chilometri con 722 serbatoi dislocati un po’ in tutti i comuni e centinaia di stazioni di sollevamento per trasferire l’acqua dalle pianure ai paesi di collina. Lungo la sua rete possiede anche centinaia di depositi per la depurazione dell’acqua che prima di arrivare nelle case viene tratta e resa potabile.

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