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Alluvione, Coldiretti: pochi aiuti e tanta paura, sono sconcertato

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GROSSETO – «Siamo sconcertati. Non è ancora trascorso un anno dalla drammatica alluvione dello scorso novembre ed abbiamo ancora sfiorato la catastrofe». Così il presidente di Coldiretti, Francesco Viaggi, in merito alle ultime emergenze meteo che spingono il rappresentante degli agricoltori a manifestare non poche preoccupazioni: «Se è vero che di fronte ad accadimenti di questo genere, almeno nel medio periodo, ci dobbiamo rassegnare ad una certa ineluttabilità degli eventi, non possiamo non sottolineare come la mancanza di interventi anche parzialmente risolutivi a sostegno delle popolazioni colpite dall’ultima alluvione, rischino di mettere l’intera filiera agricola di ampie parti della provincia in seria difficoltà. Lo scorso anno – spiega Viaggi – gli agricoltori maremmani hanno subito un danno aziendale (al quale si deve aggiungere quello relativo alle abitazioni private N.d.r.) che ha superato i 150Milioni di euro, con circa 1.500 aziende colpite, ma gli aiuti da Stato e Enti locali sono stati nulli, oppure scarsi. E’ evidente che un sistema produttivo, già in ginocchio, rischi di saltare definitivamente ad ogni stormir di fronde».

Il presidente ricorda come aziende e famiglie alluvionate non si siano potute giovare di alcuna moratoria fiscale, nessun intervento per alleggerire i piani di ammortamento aziendale e ben poco per sostenere chi è stato lungamente incapace di produrre reddito. «All’inizio dell’estate – prosegue Viaggi – e grazie all’intervento della sola Regione Toscana, sono stati erogati aiuti inferiori al 10 % del totale richiesto, mentre dallo Stato arrivano spesso notizie sfavorevoli, come l’aumento dell’Iva che grava sui costi di produzione. E’ chiaro che in un contesto come quello attuale dobbiamo tremare ad ogni stormir di fronde. Le abbondantissime precipitazione del fine settimana, alle quali si aggiungono le grandinate di oggi – conclude il presidente di Coldiretti Grosseto – se non hanno provocato particolari disastri è solamente perché sono state limitate nel tempo. D’altro canto i danni ci sono e sono ingenti, aggiungendosi drammaticamente, in un territorio già gravemente colpito, a quanto subito lo scorso anno».

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